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Autore: B. Guerrini, F. Oriolo

Collana: CA - 55 - Bari Matera 2000

Note:
L'energia nucleare, con i suoi 440 Mtep di energia prodotta ed un apporto alla riduzione delle emissioni di CO2 di circa 1400 Mt, presenta la caratteristica di non emettere gas inquinanti e ritenuti responsabili dell'effetto serra. Il contributo del nucleare potrà diventare fondamentale, quando la tendenza ad inglobare i costi ambientali direttamente nelle valutazioni economiche non sarà considerata un'opzione, ma una necessità. In questo caso si

innescheranno meccanismi di mercato in grado di internalizzare nei prezzi aziendali tutti i costi ambientali della intera catena produttiva del kilowattora.

Il presente articolo indaga le potenzialità di sviluppo ed il contributo che il nucleare di potenza potrà dare alla produzione di energia elettrica ed analizza le opportunità e le sfide che i governi, l'industria nucleare e la ricerca dovranno affrontare nell'ambito di uno sviluppo sostenibile ed in condizioni di libero mercato. Gli autori partono dalla convinzione che anche l'energia dovrà rispondere alle logiche di mercato ed analizzano le potenzialità e possibilità di rilanciare l'energia elettronucleare; essa dovrà basarsi sul binomio inscindibile sicurezza-competitività.

Gli impianti nucleari, già oggi, sono in grado di competere con i più avanzati impianti termoelettrici a ciclo combinato, e la loro affermazione dipenderà non solo dalla competitività economica ma anche dal consenso sociale che si riuscirà a realizzare indipendentemente dai possibili vantaggi che potranno venire dai programmi di riduzione dei gas ad effetto serra. I problemi che l'energia nucleare dovrà affrontare, non sono di natura

tecnico-economico, ma di natura prettamente politica: la non proliferazione degli armamenti nucleari, il consenso sociale e la sistemazione definitiva delle scorie radioattive.

(16 pagine)