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Il depuratore di Peschiera del Garda: uno strumento di risanamento del territorio

Pubblicazione


Autore: C. Ambrosio

Collana: AA - 1991 Gardone Riviera - Valore dell'acqua: sprechi, uso razionale, tecnologie

Note:
L'ambiente inteso come “habitat” dell’uomo è sempre più soggetto a una serie di preoccupazioni per le dimensioni senza precedenti raggiunte dall'interferenza delle attività umane sulla natura a causa delle concentrazioni urbane, dell'industrializzazione, delle nuove tecniche agricole e zootecniche intensive e delle nostre quotidiane abitudini di vita.
I problemi di degrado dell'ambiente naturale che in questi ultimi tempi sono saliti alla ribalta delle cronache e dei dibattiti fra gli esperti se da un lato hanno allarmato l'opinione pubblica talvolta in modo esagerato, dall'altro vanno via via diffondendo una "nuova coscienza ambientale".
Ci si è resi conto che "l'ambiente" è un bene primario per la vita dell'uomo, oltre che fonte di benessere economico per le località a vocazione turistica, che hanno dell'ambiente naturale delle fonti di maggior ricchezza.

Ad esempio per le comunità che vivono in prossimità del lago di Garda, la salvaguardia dall'inquinamento dei maggior lago d'Italia ha un interesse prevalentemente turistico ma ha anche la funzione di preservare una fonte di approvvigionamento idrico per alcuni acquedotti di queste comunità e un'area dove è ancora presente la pesca di tipo professionistico.
Allo scopo di salvaguardare il lago di Garda dall’inquinamento in quasi un decennio è stata realizzata una complessa rete di raccolta delle acque fognarie dei Comuni rivieraschi, sia della Provincia bresciana che veronese, attraverso collettori consortili che si sviluppano per circa 134 Km e un impianto centrale per la depurazione dei liquami raccolti. In generale si può dire che gli scopi di un trattamento liquami sono: a) prevenire la diffusione di malattie
b) prevenire disagi alle popolazioni, per la presenza di corsi d'acqua maleodoranti e) evitare l'inquinamento e la contaminazione di acque destinate ad uso potabile
d) mantenere nei corsi d'acqua le caratteristiche compatibili con lo sviluppo delle forme di vita animale e vegetale e) preservare le acque superficiali dall'inquinamento in modo da garantire la balneazione.
A tal proposito la legge n. 319 del 10 maggio 1976 (nota anche come Legge Merli), con le successive modifiche, fissa 51 valori limiti di concentrazioni di sostanze inquinanti affinchè uno scarico fognario, di comunità o di centri industriali possa essere accolto da corsi d'acqua di superficie o dal mare preservandoli dall'inquinamento.
Norme più restrittive possono essere imposte localmente per estendere gli obiettivi di un impianto di depurazione e richiedere quindi, maggior efficienza epurativa.
Il sistema di collettamento e depurazione realizzato a protezione del lago di Garda assolve egregiamente agli scopi per cui è stato realizzato e prima indicati; tuttavia per meglio capire la validità di tale opera è utile avere come riferimento alcuni dati generali.


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