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8     PROGETTI PILOTA BIO-NETT. 79

8.1      Pianificazione per la penetrazione dei biocarburanti 79

8.1.1     Inserimento dei biocarburanti nella Macedonia Centrale - Grecia. 79

8.2      Sviluppo di catene locali dei biocarburanti 80

8.2.1     1.000 ettari di biodiesel - Italia. 80

8.2.2     Agro-Energia a Kilkis - Grecia. 81

8.3      Olio Vegetale Puro (PPO) come combustibile per veicoli pubblici e privati 83

8.3.1     PPO per i veicoli dell’Autorità Regionale del Mid Western - Irlanda. 83

8.3.2     PPO nei veicoli ‘Iecavnieks’ - Lettonia. 85

8.3.3     PPO nella Contea di South Tipperary - Irlanda. 86

8.4      Impianti di produzione del biodiesel. 87

8.4.1     Biodiesel nella città di Slivo Pole - Bulgaria. 87

8.5      Biodiesel come combustibile in veicoli pubblici e privati 88

8.5.1     Biocarburanti nel Comune di Gloucester – Regno Unito. 88

8.5.2     Biodiesel nei veicoli pubblici a Gniewino - Polonia. 89

8.5.3     Biodiesel nei mezzi di trasporto urbano a Murcia - Spagna. 90

8.5.4     Biodiesel negli autobus della società Planetobus - Polonia. 91

8.5.5     Biodiesel nel Parco del Ticino - Italia. 92

8.5.6     Biodiesel nei veicoli della Commercial Group – Regno Unito. 93

8.5.7     Biodiesel da colza per la PATA-AB - Lettonia. 94

8.6      Biodiesel da Olio di Cucina Usato (UCO) 95

8.6.1     Raccolta di UCO per la produzione di biodiesel - Spagna. 95

8.6.2     Produzione di Biodiesel da Olio Vegetale Usato – Regno Unito. 96

8.6.3     Biodiesel nei veicoli pubblici di Richmond – Regno Unito. 97

8.7      Biogas come combustibile in veicoli pubblici e privati 98

8.7.1     Biogas a Ljungby - Svezia. 98

8.7.2     Biogas a Kalmar - Svezia. 99

8.7.3     Biogas nei veicoli della WWTP a Murcia - Spagna. 99

 

8       PROGETTI PILOTA BIO-NETT

8.1      Pianificazione per la penetrazione dei biocarburanti

8.1.1    Inserimento dei biocarburanti nella Macedonia Centrale - Grecia

Sommario

Il “Progetto per la penetrazione dei biocarburanti nella Regione della Macedonia Centrale (RCM)” mira a raggiungere nel 2010 la quota del 5.57% di utilizzo dei biocarburanti nel settore dei trasporti nella Macedonia Centrale, mediante le coltivazioni local,. Lo stato attuale delle coltivazioni nella RCM è sotto esame e sono in fase di sviluppo tre differenti scenari per la loro integrazione con "Energy crops".

Descrizione del progetto

La Regione della Macedonia Centrale è composta da sette Prefetture: Thessaloniki, Serres, Kilkis, Halkidiki, Pieria, Pella e Imathia. Comprende una superficie di 731.645 ettari di terreno agricolo dei quali 29.053 ettari posti a set-aside.

Agli inizi del Progetto BioNETT, nel 2006, lo sviluppo di un piano per la penetrazione dei biocarburanti nella Regione della Macedonia Centrale è stato considerato essenziale per promuovere e migliorare ulteriormente il settore dei biocarburanti.

Il lavoro è stato condotto dalla REACM-ANATOLIKI S.A. con la collaborazione di  alcune organizzazioni di agricoltori e delle Autorità Regionali.

Il progetto intende proporre tre scenari possibili per la sostituzione delle tradizionali colture con colture energetiche (nello specifico, Soia, Girasole, Cotone e Colza) e per l'impiego di terreno attualmente posto a set-aside.

Il primo passo è stato quello di calcolare il potenziale annuo delle Energy crops per la produzione di biodiesel partendo dalla constatazione che nella Macedonia Centrale sono disponibili 731.645 ettari di terreno coltivabile, 29.053 dei quali  posti a set-aside. I tre scenari considerati sono:

1° Scenario-Bassa penetrazione - 1% di utilizzo del terreno disponibile

Superficie coltivata: 29.266 ettari

Combustibile: 10.506.000 litri di biodiesel

Obiettivo del 7,08% del  5,75% di biodiesel, da raggiungere nel 2010

2° Scenario- Penetrazione di medio livello - 2% di utilizzo del terreno disponibile

Superficie coltivata: 58.532 ettari

Combustibile: 21.011.000 litri di biodiesel

Obiettivo del 14,16 % del  5,75% di biodiesel, da raggiungere nel 2010

3° Scenario-Penetrazione di alto livello - 4% di utilizzo del terreno disponibile

Superficie coltivata: 117.064 ettari

Combustibile: 42.022.000 litri di biodiesel

Obiettivo del 28,32% del 5,75% di biodiesel, da raggiungere nel 2010

8.2      Sviluppo di catene locali dei biocarburanti

8.2.1 - 1.000 ettari di biodiesel - Italia

Sommario

Il Progetto Pilota “ 1000 ettari di biodiesel” è finalizzato a definire e sviluppare una filiera completa di produzione di biodiesel, dalla coltivazione in campo fino all'utilizzo del prodotto finale. I principali partner, Regione Lombardia e varie organizzazioni pubbliche e private, coordinate dalla Navigli Lombardi Scarl, intendono sviluppare il progetto cercando di testarne la sostenibilità nel contesto dell'attuale scenario italiano sui biocarburanti.

Introduzione

L’obiettivo è quello di coltivare specie oleaginose (soia e colza) per ottenere biocarburanti su un’area di circa 1.000 ettari di terreno coltivabile in Lombardia, nel nord Italia.

Considerando le attuali rese, potranno essere prodotte approssimativamente 1.000 tonnellate di biodiesel da utilizzare per l'alimentazione di veicoli pubblici e privati. Inizialmente il progetto era nato con lo scopo di produrre biodiesel per le imbarcazioni che circolano nella rete dei Navigli di Leonardo da Vinci, una rete di canali tra Milano e il Ticino, ma successivamente l’obiettivo è stato esteso ad altri utenti finali, come ad esempio le flotte pubbliche dei territori interessati dal progetto.

Basandosi su una stima di massima, la quantità totale di biodiesel prodotto (1000 t/anno) potrebbe essere usata, come B100, da circa 1.000 veicoli. L’utilizzo di miscele con basso contenuto di biodiesel consentirebbe invece di aumentare proporzionalmente il numero di veicoli coinvolti.

Il coordinamento del progetto è affidato alla Navigli Lombardi Scarl, un’organizzazione privata gestita da un consiglio di amministrazione costituito principalmente da rappresentanti delle Pubblica Autorità (Regione Lombardia, Provincia di Milano e tutti i Comuni interessati dalla rete dei navigli descritta dalla mappa nella figura a fianco). 

 

 

Dati tecnici di progetto

Superficie di territorio disponibile: circa 1.000 ettari

Colture previste: soia e colza

Combustibile: circa 1.000 tonnellate all’anno di biodiesel, da utilizzare puro o in miscela. 1.000 tonnellate di B100 possono rifornire circa 1.000 auto all’anno.

Utenti finali: veicoli pubblici e privati e imbarcazioni nei canali dei Navigli

Attori principali:

-      Regione Lombardia – finanziatore e principale stakeholder. La Lombardia è sempre stata attiva nella promozione dei biocarburanti e dell'uso della biomassa

-      Navigli Lombardi Scarl - Coordinatore

-      Consorzio Agrario di Milano e Lodi per la gestione della parte agricola della filiera

-      CTI – Comitato Termotecnico Italiano, come consulente tecnico e partner Bio-Nett

-      Assocostieri Unione Produttori Biodiesel che rappresenta tutti i produttori di biodiesel in Italia

-      Associazioni agricole: Cia, Confagricoltura, Codiretti

Costo stimato: 310.000 € per il primo anno di attività. Il progetto è finanziato dalla Regione Lombardia e dagli altri soggetti coinvolti.

Status corrente

Con il coordinamento della Navigli Lombardi Scarl, (nell'immagine della pagina precedente è riportata la griglia dei navigli leonardeschi presente a sud ovest di Milano) e con il supporto tecnico del CTI e del Consorzio Agrario, si sta effettuando uno studio di fattibilità che tenga soprattutto conto delle condizioni incerte del mercato italiano. Nel frattempo il coordinatore, con l'aiuto del CTI, sta cercando di identificare e contattare potenziali utenti finali.

Il Consorzio Agricolo sta inoltre pianificando le attività in campo per la coltivazione delle oleaginose selezionate.

8.2.2    Agro-Energia a Kilkis - Grecia

Sommario

Il Progetto Pilota “Agro-Energia a Kilkis” prevede lo sviluppo di una filiera corta per la produzione e l'utilizzo di biodiesel nella Prefettura di Kilkis (una delle sette prefetture territoriali che compongono la regione della Macedonia Centrale nel nord della Grecia). Il piano è stato elaborato nell’ambito del Piano di Sviluppo Innovativo della Prefettura di Kilkis ed è supportato dal Progetto BioNETT.

Introduzione

Nel 2006 la Prefettura di Kilkis ha elaborato un Piano di Sviluppo Innovativo. Il Piano analizza, riferendosi ad un arco temporale di 5 anni fino al 2012, lo sviluppo di nuove attività agricole ed esamina le possibili colture energetiche e aromatiche, le modalità di lavorazione delle stesse, la produzione e commercializzazione dei biocarburanti così come di altri oli essenziali e lo sviluppo dell'agriturismo nell’area. La parte relativa allo sviluppo e commercializzazione dei biocarburanti è stata realizzata grazie alle attività Bio-NETT.

Descrizione del Progetto

L’obiettivo del progetto è sviluppare una filiera corta di produzione e utilizzo di biodiesel nel Comune di Axioupoli in collaborazione con l’Associazione degli agricoltori di Axioupoli non solo nel ruolo di produttori della materia prima ma anche come imprenditori e utenti finali. Il progetto prevede la coltivazione di 1.000 ettari di  colza nel Comune di Axioupoli, nella Prefettura di Kilkis.

I semi prodotti saranno in seguito sottoposti a spremitura, nell'impianto di proprietà dell'Associazione, per ottenere olio di colza; i residui della lavorazione dei semi saranno utilizzati in un progetto-pilota locale.

L’olio di colza verrà inviato ad alcuni impianti di biodiesel esistenti nella regione. Si stima una produzione di circa 825 tonnellate all'anno da utilizzare per alimentare mezzi agricoli e veicoli per il trasporto pubblico. I veicoli saranno riforniti mediante due stazioni di rifornimento da costruire nel Comune di Axioupoli.

 

 

 

 

 

 

Dati di progetto

Terreno disponibile: 1000 ettari

Coltura sperimentale: colza

Combustibile: circa 825 tonnellate di biodiesel

Utilizzatori finali: mezzi agricoli e autobus locali

Principali investimenti: 1 impianto di spremitura dei semi, depositi per lo stoccaggio  dei semi, 2 stazioni di rifornimento per il biodiesel, 1 impianto pilota per l’utilizzazione energetica dei residui di colza.

Attori principali:

-      REACM ANATOLIKI S.A.: consulenza e servizi tecnici, divulgazione, impianti  pilota per l’utilizzo di residui di biomassa

-      Associazione degli Agricoltori di Kilkis: coltivazioni sperimentali di colza, attività di informazione

-      Associazione degli Agricoltori di Axioupoli: attività di informazione, costruzione dei depositi, installazione e gestione degli impianti di produzione dell’olio di colza, formazione del personale, installazione di stazioni di rifornimento per il biodiesel

-      Aristotle University: formazione degli agricoltori, ricerca e consulenza scientifica

Costo stimato: 5.100.000 € per l’investimento principale (coltivazioni energetiche, impianti di stoccaggio e pompe), e 1.120.000 € aggiuntivi  per la formazione di coltivatori e personale degli impianti, consulenza e servizi tecnici, servizi di consulenza, ricerca, campagne informative e attività di divulgazione.

Status corrente

Ritardi nell’approvazione e nel finanziamento del Progetto, combinati alla crisi del settore dei biocarburanti in Grecia nel 2007 (alti prezzi di acquisto dei cereali e degli oli vegetali) hanno ostacolato l’implementazione. Si prevede che la disponibilità di Fondi Europei Strutturali e Regionali per il periodo “2007- 2013” incoraggerà la sua implementazione.

Nell'immagine a fianco uno schema semplificato di filiera corta locale per la produzione di biodiesel utilizzato in trattori e autobus pubblici

8.3      Olio Vegetale Puro (PPO) come combustibile per veicoli pubblici e privati

8.3.1    PPO per i veicoli dell’Autorità Regionale del Mid Western - Irlanda

Sommario

Dopo che la TEA ha presentato il Progetto BioNETT al Comitato dell’Energia Rinnovabile dell’Autorità Regionale del Mid Western (MWRA), è stato istituito un sottocomitato per esaminare il potenziale dei biocarburanti per i veicoli utilizzati dall’autorità locale.

Nei primi stadi di questo progetto, nel 2006, l’olio vegetale puro (PPO) era l’unico biocombustibile disponibile a livello locale in questa regione. Al tempo è stato fatto uno studio per valutare la possibilità di produrre veicoli a PPO e la conversione di motori diesel da gasolio a PPO. Sono stati identificati mezzi adatti ad operare a PPO ed stata effettuata una gara d’appalto nel 2007 per determinare i fornitori dei kit di conversione e del PPO. In seguito alla chiusura dell'appalto il Comune di Limerick ha provveduto a convertire 2 furgoni Citroen Berlingo a PPO. Le altre autorità locali presenti nella MWRA stanno progettando la conversione a PPO di veicoli nel 2008.

Descrizione

Il MWRA è composto da 4 autorità locali: la provincia di North Tipperary, la città di Limerick (e la sua provincia) e la provincia di Clare. La TEA partecipa al Comitato sull’Energia Rinnovabile della MWRA, che include rappresentanti di ogni autorità locale nella regione. Le Autorità locali sono state identificate come attori chiave per l'implementazione delle azioni stabilite dal governo centrale per la riduzione del consumo di energia e per aumentare l’utilizzo di energia rinnovabile. Da quando, nell’aprile 2006 è stata fatta una presentazione del Progetto BioNETT al Comitato, si è deciso di portare avanti ulteriori ricerche nel settore, ed in tale contesto è stato istituito un sottocomitato sui biocarburanti. La TEA, che ha partecipato attivamente a questa fase, in seguito si è impegnata in un progetto (come parte del BioNETT) per eseguire uno studio di fattibilità al fine di esaminare il potenziale di diffusione dei biocarburanti da parte delle autorità locali nella regione.

Il TEA, in collaborazione con il network locale del Progetto BioNETT, ha condotto uno studio di fattibilità  per esaminare ogni veicolo posseduto dall’autorità locale nel MWRA e per identificare le possibili soluzioni alternative di utilizzo di biocarburanti. Dato che tutte le autorità locali utilizzavano gasolio minerale quasi al 100%, i biocarburanti possibili identificati sono stati il PPO o il biodiesel; per la maggiore disponibilità locale si è poi deciso di concentrarsi sul PPO.

È stata effettuata un’indagine estesa ad ogni autorità locale per ottenere informazioni sulle tipologie di mezzi, distanza annuale percorsa, consumo di carburante e tipo di attività svolta dai veicoli. Contemporaneamente è stata svolta una  ricerca sull’utilizzo di PPO, con l'assistenza dell’Università di Limerick. Il sottocomitato sui biocarburanti MWRA ha effettuato anche uno studio sul Comune di Cork (a fianco una foto del consiglio cittadino) per  valutare la loro esperienza compiuta con il PPO in 15 veicoli nell’ottobre 2006. Con questi studi sono stati identificati vari veicoli adatti alla conversione a PPO e tra questi sono stati scelti 3 mezzi per ogni Autorità locale.

Nel giugno 2007 è stata stabilita una gara d’appalto per definire i fornitori del kit di conversione e del PPO; successivamente si è passati alla fase più operativa.

Nel dicembre 2007 il Comune di Limerick ha convertito 2 furgoni Citroen Berlingo. Nel 2008 sono previste conversioni per altri veicoli dei Comuni di Tipperary e Limerick. Il Comune di Clare invece ha deciso interrompere il progetto a causa di problemi di approvvigionamento di PPO dati dalla distanza dagli impianti di spremitura.

Dati tecnici

Numero di veicoli identificati: 12 (in media 3 per ogni autorità locale)

Consumo annuale di carburante stimato: 30.000 litri

Carburante: Olio Vegetale Puro (PPO) – DIN 51605

Prezzo del carburante nel settembre 2007: 0,94 €/l IVA inclusa e accisa esclusa.

Kit di conversione: in media € 1.900 a veicolo

8.3.2    PPO nei veicoli ‘Iecavnieks’ - Lettonia

Sommario

Il Progetto pilota “Iecavnieks” è focalizzato sull'utilizzo di olio di colza (PPO) come carburante per veicoli agricoli e mezzi pesanti di proprietà della società privata “Iecavnieks” e di agricoltori privati che collaborano con tale società.

 

 

 

Descrizione del progetto

Iniziando a sviluppare i progetti pilota Bio-NETT nel 2006, la Riga Managers School ha dovuto scontrarsi con la riforma regionale dei Comuni, tutt'ora in atto, che ha deviato l'attenzione delle municipalità che si sono prevalentemente concentrate su attività connesse al loro ampliamento trascurando o rallentando ogni altra attività. Un altro aspetto negativo con cui la RMS ha dovuto confrontarsi è il castello legislativo sfavorevole all’introduzione dei biocarburanti e l’instabile situazione politica (con frequenti cambi di governo).

Quindi, la Riga Managers School ha deciso di sostenere progetti per l’utilizzo dei biocarburanti in gruppi privati, dove il principale criterio seguito è quello della sostenibilità economica. I manager di due società hanno mostrato interesse nell’utilizzo dei biocarburanti, e tra queste la “Iecavnieks”.

La compagnia “Iecavnieks” è nata dalla riorganizzazione di un’azienda agricola del periodo sovietico e grazie ad un’oculata strategia di gestione è riuscita a mantenere un’ottima posizione sul mercato lettone ed internazionale.

La compagnia si occupa di deposito di semi e granaglie e loro lavorazione primaria, produzione di oli, servizi di trasporto per altre compagnie e agricoltori, servizi di consulenza agricola.

Producendo olio di semi di colza sia per utilizzo alimentare che per produzione di biocarburante la società ha incontrato difficoltà nel vendere tale prodotto come combustibile per i consumatori locali a causa della concorrenza tra i due mercati.

La società ha fin dall'inizio preferito concentrarsi sull'utilizzo del PPO per regioni puramente economiche. Il costo degli oli vegetali, prodotto dalla compagnia stessa, è infatti di 0.41 euro al litro. In stretta cooperazione con il team lettone del BioNETT, sono stati effettuati dei seminari informativi per il personale della Iecavnieks e i suoi principali clienti, gli agricoltori. Nel frattempo l’utilizzo di oli vegetali come carburante è stato incoraggiato dal rapido aumento dei prezzi dei combustibili convenzionali. La “Iecavnieks”, con la conoscenza acquisita grazie alla formazione Bio-NETT e supportata da esperti tecnici Lettoni, ha sviluppato una tecnologia per la modifica meccanica, del costo di circa 800 € - recuperabile in pochi mesi di esercizio, dei veicoli al fine di poter utilizzare olio di colza come carburante.

Infatti, nelle officine locali sono stati modificati alcuni camion DAF, MAZ e MAN, un minibus Nissan Serena, un trattore John Deere 7800 e due mietitrebbia (JD1170 e JD1188); nelle foto si possono notare i serbatoi supplementari per l'olio. Al momento la compagnia utilizza 12 veicoli modificati e alimentati a PPO. In seguito, incoraggiati dall’esempio della “Iecavnieks”, gli agricoltori che vendono olio di colza alla compagnia sono stati coinvolti ed ora utilizzano PPO per le mietitrebbia e i trattori.

8.3.3    PPO nella Contea di South Tipperary - Irlanda

Sommario

La Contea di South Tipperary (STCC) ha partecipato al progetto “Biocarburanti per il Trasporto” nel corso del 2007. Nell’ambito di questo progetto è stato finanziato il 75% dei costi di conversione dei motori di alcuni veicoli per passare da gasolio a PPO; grazie a questi contributi sono stati convertiti 2 camion nel luglio e settembre 2007.

Descrizione del Progetto

Nell’estate 2006 la TEA ha effettuato una ricerca per la Contea di South Tipperary (STCC) grazie alla quale ha identificato un certo numero di veicoli idonei alla conversione a PPO. La Contea era interessata a convertire alcuni mezzi a PPO e ha deciso di partecipare ad un programma specifico - Biocarburanti per il Trasporto - che offriva una garanzia di copertura del 75% per i costi di conversione dei veicoli. La STCC ha ricevuto il suo primo veicolo, un camion per il trasporto della ghiaia, nel luglio 2007, convertito dalla società Greencar a PPO. Il camion è stato dotato di un doppio serbatoio: il principale contiene PPO e il secondario gasolio. La doppia alimentazione è stata scelta per evitare problemi di avviamento in caso di basse temperature: nel sistema con doppio serbatoio, infatti, l’avviamento attua con il gasolio e solo in un secondo tempo l'alimentazione passa automaticamente al PPO. Un secondo camion, Volvo FM 9, è stato convertito a PPO nel settembre 2008.

L'unico problema tecnico degno di nota, riscontrato dopo la conversione a PPO, è stato il più frequente cambio dei filtri a causa del loro precoce intasamento; questo fenomeno è frequente nel caso in cui non venga effettuata una adeguata pulizia del serbatoio e del sistema di alimentazione. Come risultato, il tempo tra una manutenzione e l’altra si è dimezzato. Il PPO è fornito dalla compagnia locale Kilkenny Cereals, in container da 1000 litri (IBC).

Dati tecnici

Numero di veicoli: 2

Consumo annuo di carburante stimato: 50.000 litri di PPO

Chilometraggio annuale stimato: 160.000 km

Combustibile: Olio vegetale puro (PPO) DIN 51605

Prezzo del combustibile nel settembre 2007: 0,94 €/l IVA inclusa

Kit di conversione: €5.000/camion, senza il finanziamento del 75% (costo con il finanziamento: €1.250)

8.4      Impianti di produzione del biodiesel

8.4.1    Biodiesel nella città di Slivo Pole - Bulgaria

Sommario

La “AstraBioplant Ltd” è una società che produce biodiesel nel comune di Slivo Pole, nella regione Rousse, in Bulgaria. L’impianto, che occupa un'area di 50.000 m2, ha una capacità di produttiva di 60.000 tonnellate annue prodotte con olio di girasole, di soia e di colza.

Descrizione del progetto

La società MEA, partner nel progetto BioNETT, a partire dal 2006 ha iniziato a fornire consulenza e supporto a potenziali investitori nel settore del biodiesel cercando al contempo di individuare possibili strade per sviluppare alcuni progetti pilota, ma solamente uno è stato implementato e ha iniziato ad essere operativo nel luglio 2008:  l’impianto di produzione di biodiesel della “AstraBioplant Ltd” a Slivo Pole.

L’impianto della “AstraBioplant Ltd” si trova nel comune di Slivo Pole, in Bulgaria, 20 km ad est di Rousse la cui regioneè storicamente vocata all'agricoltura.

L’inizio delle attività risale all’inizio del 2006; a metà 2007 è partita la pianificazione e nell’ottobre dello stesso anno il lavoro di costruzione vera e proprio dell'impianto. Nel luglio 2008 è stato prodotto il primo biodiesel utilizzando girasole e colza proveniente dalla regione. Nel contempo è stata avviata una attività di formazione e informazione per coinvolgere tutti i principali attori locali. Il biodiesel prodotto a regime sarà disponibile sul mercato regionale secondo quanto stabilito da una legge nazionale che introduce l'obbligo del suo impiego. L'impianto, costato circa 14 M€, impiega 120 persone. Il biodiesel prodotto viene miscelato con gasolio per produrre una miscela B5.     

            

8.5      Biodiesel come combustibile in veicoli pubblici e privati

8.5.1    Biocarburanti nel Comune di Gloucester – Regno Unito

Descrizione

Il Comune di Gloucester ha recentemente incaricato un funzionario interno di occuparsi del tema dei biocarburanti; questo ha permesso di avviare tre progetti pilota specifici grazie anche alla consulenza fornita dalla SWEA, partner del progetto Bio-NETT, che ha fornito le informazioni sulla sostenibilità e sulle modalità di conversione dei veicoli a olio vegetale puro (PPO) e a biodiesel. I progetti implementati sono descritti di seguito.

Fire EngineVigili del Fuoco

I Vigili del Fuoco di Gloucester hanno iniziato ad utilizzare una miscela B5 per i loro 35 veicoli a servizio di 4 stazioni, consumandone circa 71.000 litri all’anno.

Park and Ride Bus. Park and Ride BusNavette dei parcheggi di interscambio

Stimola dall'iniziativa dei Vigili del Fuoco, anche la società locale che gestisce i bus navetta nei parcheggi di interscambio, ha iniziato ad utilizzare la miscela B5.

Dal 7 gennaio al 7 agosto 2007 i veicoli hanno utilizzato 275.000 litri di gasolio di cui 13.750 litri di biodiodiesel.

Gloucestershire Highways Logo. Gloucestershire Highways LogoLa società autostrade di Gloucester

La società autostrade di Gloucester ha programmato l’utilizzo di olio vegetale puro in 5 autocarri tra quelli del loro deposito di Forest of Dean. Il collaudo dei mezzi è stato previsto a fine 2008 e si prevede l’utilizzo di oltre 25.000 litri di carburante all’anno.   

Conclusioni

Il biocombustibile si è dimostrato essere leggermente più costoso rispetto al gasolio convenzionale e gli utenti hanno segnalato la necessità di sostituire più frequentemente i filtri, almeno nel primo periodo. All'inizio è stata segnalata anche una maggiore fumosità di alcuni veicoli, ma successivamente si è dimostrato che tale inconveniente era legato a malfunzionamento del motore e non all'uso del biocarburante.

Il progetto pilota dei Vigili del Fuoco è ancora in atto, mentre quello sulle navette dei parcheggi di interscambio si è momentaneamente fermato anche dovrebbe ripartire prima della fine dell’anno.

8.5.2    Biodiesel nei veicoli pubblici a Gniewino - Polonia

Sommario

Il Progetto Pilota “biodiesel nei veicoli pubblici a Gniewino” è focalizzato sulla costruzione di una stazione di rifornimento di una miscela di biodiesel/gasolio (da B20 a B100) per 14 veicoli (scuolabus, veicoli dei Vigili del Fuoco) del Comune di Gniewino in Polonia. Il progetto è nato grazie all'attività svolta da BAPE nel Progetto BioNETT.

Descrizione

Gniewino è un Comune rurale nel nord della Pomerania, con circa 7.000 abitanti su un’area di 176 km2; è sempre stato molto attivo nella promozione delle fonti di energia rinnovabile e molto interessato alle problematiche ambientali. La scuola, ad esempio, è dotata di impianto termico alimentato a cippato di legna. Il Comune ha istituito un Centro di Assistenza Tecnica e Servizio per gli scuolabus comunali e a breve, nella stessa area, realizzerà una stazione di rifornimento per la distribuzione di una miscela biodiesel/gasolio che inizialmente verrà utilizzata per nove scuolabus e per alcuni mezzi dei Vigili del Fuoco.

 

Gli scuolabus hanno circa 20 anni e, dopo una completa revisione, i loro motori sono stati autorizzati ad essere riforniti con biodiesel fino ad una miscela B100. Ogni anno percorrono circa 180.000 km per un consumo di circa 100.000 litri di carburante.

I tre veicoli più utilizzati dai Vigili del Fuoco hanno invece 20-30 anni e percorrono circa 40.000 km ciascuno.

Il principale problema riscontrato è quello della disponibilità di biocarburanti. L’intera produzione di biodiesel è infatti gestita dalle compagnie petrolifere locali. Ad esempio il gruppo LOTOS, di Gdansk, offre il “Servizio Diesel Lotos” che consente di affittare gli impianti delle stazioni di rifornimento da installare presso il proprio sito e da rifornire con i carburanti desiderati. Tale servizio, tuttavia, non include il biodiesel. L'attività Bio-NETT si è quindi focalizzata sulle modalità di approvvigionamento del biocarburante che si spera possa essere disponibile nel 2009.

8.5.3    Biodiesel nei mezzi di trasporto urbano a Murcia - Spagna

Sommario

Il Progetto Pilota prevede l’utilizzo di biodiesel in 3 autobus del servizio urbano di Murcia che servono la linea 4, la più lunga tra le linee cittadine. Il periodo di prova, iniziato nel luglio 2008, durerà un anno: nel primo semestre gli autobus utilizzeranno la miscela B10 (10% biodiesel + 90% diesel), e nel caso di risultati positivi, si passerà al B20 (20% biodiesel + 80% diesel) nel semestre successivo. In caso di riscontro positivo la città di Murcia ha già programmato di estendere l'impiego del biodiesel anche ad altre linee urbane. I principali attori del progetto pilota sono:

- ARGEM, partner Bio-NETT, per la gestione, il supporto tecnico e la formazione dei tecnici della società dei trasporti;

- Comune di Murcia, proprietario della rete urbana di autobus;

- LATBUS, la società dei trasporti urbani a Murcia.

I tre autobus della linea 4, oggetto della prova, trasportano circa 320.000 passeggeri all’anno, percorrendo circa 135.000 km e consumando 60.750 litri di gasolio. Utilizzando la miscela B10 e successivamente la B20 si è stimato un risparmio di circa 24,5 tonnellate/anno di anidride carbonica.

 

Descrizione del Progetto

Gli autobus della linea 4 sono modelli MAN NM-223-F, autorizzati dalla casa madre ad essere alimentati con biodiesel. Prima di iniziare il progetto, i loro serbatoi e i circuiti del carburante sono stati ripuliti per eliminare eventuali impurità che sarebbero potute passare in soluzione a causa del potere solvente del biodiesel creando problemi ai filtri e al sistema di iniezione. Sono inoltre state verificate tutte le componenti in gomma per verificarne la compatibilità con il biocarburante. La società di gestione dei mezzi si è dotata di una cisterna con capacità di 5.000 litri, sufficiente per tre autobus e per un mese ed un accordo specifico è stato siglato con il fornitore del biodiesel per assicurare che il riempimento della cisterna avvenga entro 24 ore dall'ordine. La LATBUS acquista biodiesel puro che successivamente miscela con il gasolio per ottenere la miscela B10 e B20. Per verificare l’impatto del biodiesel sui motori degli autobus il politecnico di Cartegena condurrà uno studio comparativo e sarà prelevato ed analizzato l’olio motore sia dai bus riforniti con miscele biodiesel-gasolio sia dai bus alimentati con gasolio. A scopo pubblicitario sul retro degli autobus, utilizzati per le prove, sono stati posti degli adesivi informativi mentre sono stati stampati 3.000 volantini da distribuire ai passeggeri.

8.5.4    Biodiesel negli autobus della società Planetobus - Polonia

Sommario

Il Progetto Pilota “Biodiesel negli autobus della Planetobus” è finalizzato alla realizzazione di una stazione di rifornimento con una miscela di biodiesel e gasolio (da B20 a B100) per gli autobus (30 veicoli) della compagnia Planetobus (www.planetobus.gda.pl). Il progetto qui descritto è nato in seguito all'attività di formazione svolta da BAPE, partner del progetto Bio-NETT.

Descrizione

La Planetobus è una compagnia privata di autobus, operativa a livello locale nei dintorni di Gdansk, una cittadina polacca. La compagnia ha iniziato ad operare nel 2002, in accordo con l'autorità locale, con 4 linee e da allora ha sviluppato un parco veicoli con oltre 30 tra autobus e minibus.

Gli autobus della Planetobus hanno 20-30 anni e, in seguito a revisione, si è deciso che di passare a miscele a vario tenore in biodiesel, anche fino a B100. Ogni  mezzo percorre circa 60.000 km/anno per autobus con un consumo di circa 60.000 litri.

Similmente all'altro progetto polacco descritto in precedenza, il principale problema riscontrato è stato quello della disponibilità di biocarburanti. L’intera produzione di biodiesel è infatti gestita dalle compagnie petrolifere locali. Ad esempio il gruppo LOTOS, di Gdansk, offre il “Servizio Diesel Lotos” che consente di affittare gli impianti delle stazioni di rifornimento da installare presso il proprio sito e da rifornire con i carburanti desiderati. Tale servizio, tuttavia, non include il biodiesel. L'attività Bio-NETT si è quindi focalizzata sulle modalità di approvvigionamento del biocarburante che si spera possa essere disponibile nel 2009.

8.5.5 - Biodiesel nel Parco del Ticino - Italia

Sommario del progetto

Il Progetto “Biodiesel nel Parco del Ticino” è finalizzato alla realizzazione di una stazione di rifornimento di B25 (25% biodiesel + 75% gasolio) per i 25 veicoli (auto, jeep, veicoli di servizio) di proprietà del Parco del Ticino – il più esteso parco regionale in Italia.

Introduzione

Il Parco regionale del Ticino è situato nella zona nord ovest della Lombardia; è il più esteso parco regionale in Italia occupando un’area di 91.600 ettari e comprendendo 47 comuni e 3 province per un totale di circa 450.000 abitanti.

Il Parco ha sviluppato un programma di sostenibilità ambientale aderendo alla Carta di Aalborg nel 2001 e adottando un piano per la promozione e il coordinamento della “Agenda 21 nel Parco”. Nonostante l’Agenda 21 non sia ancora totalmente operativa, molto è stato fatto per la sostenibilità ambientale di varie attività; sono state identificate le aree più sensibili e, fornendo supporto operativo alle Autorità Locali, sono stati individuati progetti specifici che attualmente sono in fase di implementazione. L’Agenda 21 del Parco promuove anche  il Green Procurement mediante un “Marchio del Parco” per i prodotti agricoli e incentiva la mobilità sostenibile a livello inter-comunale. Promuove inoltre la certificazione di sistemi di qualità e di gestione ambientale, in accordo con la ISO 9001, la ISO 14001 e/o gli Standard EMAS, per le imprese agricole che producono beni utilizzando metodi biologici e integrati per ottenere prodotti di alta qualità.

Nel momento in cui il Parco ha preso atto del fatto che può svolgere un importante ruolo istituzionale nella promozione ed elaborazione di azioni Energeticamente  Sostenibili a livello locale, per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità già fissati, è stato promosso e coordinato il WISE PLANS Comunità Energeticamente Sostenibili – un progetto IEE. Il progetto, chiuso a fine 2007, ha aiutato a colmare la mancanza di informazioni e conoscenza in materia energetica aumentando la consapevolezza degli attori locali e li ha persuasi a svolgere un ruolo maggiormente attivo nell’applicazione delle misure di efficienza energetica, nell’introduzione delle energie rinnovabili in tutti i settori di utilizzo finale e nella promozione di attività economiche rilevanti.

Il CTI è stato coinvolto nel progetto WISE PLANS come supporto tecnico al Parco del Ticino nelle attività di pianificazione. Da questa cooperazione è nata l’idea di un “progetto dimostrativo” sull’utilizzo del biodiesel che ha trovato piena applicazione con le attività CTI nel contesto Bio-NETT, grazie al quale il Comitato Termotecnico Italiano ha potuto effettivamente prestare la sua opera di consulenza tecnica aiutando e formando i decisori del parco.

 

Dopo varie riunioni tecniche, quindi, è stato deciso di installare una stazione di rifornimento che potesse alimentare i 25 mezzi del parco con una miscela B25, in accordo con l'attuale legislazione nazionale. La stazione di rifornimento è stata aperta nella seconda metà del 2007 e poiché ad oggi non sono stati rilevati problemi tecnici di alcun genere, la direzione del Parco sta pensando di estendere l'utilizzo della miscela anche alle auto private dei dipendenti. La stazione di rifornimento è dotata anche di un software per la gestione degli utenti mediante carte prepagate consentendo un facile controllo delle operazioni.

Dati Tecnici

Capacità serbatoio installato: 7.000 litri

Carburante: Eco-Diesel: B25 – 25% Biodiesel / 75% Gasolio

Prezzo del carburante nel Novembre 2007: 0,945 €/l + VAT (20%) = 1,134 €/l (quando il contratto di fornitura è stato firmato il prezzo del gasolio era 1,210 €/l).

Investimento richiesto: 5.916 € per la stazione di rifornimento e per il software di gestione dei mezzi e delle carte prepagate.

8.5.6    Biodiesel nei veicoli della Commercial Group – Regno Unito

La Commercial Group a Cheltenham possiede un parco veicoli composto da 50 mezzi (15 furgoni e 35 auto) ed ha iniziato ad effettuare dei test con il biodiesel (miscela B50) su 12 furgoni. La compagnia ha installato cisterne doppie da 20.000 litri, capaci di contenere 10.000 litri di biodiesel e altrettanti di gasolio standard. A regime si prevede un utilizzo di circa 250.000 litri di biocarburante all’anno. Il sistema sarà completamente automatizzato, così che ogni veicolo, grazie ad un codice di riconoscimento, possa essere rifornito con la miscela corretta; questa modalità è di particolare importanza per un parco veicoli che comprende auto, furgoni leggeri e grossi camion.

La Commercial Group, grazie a questa ed altre iniziative che sono parte di un programma più ampio che include miglioramenti nell’efficienza, progetti sull’energia rinnovabile e programmi per il riciclaggio di oli, è stata premiata in vari concorsi relativi al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale ed ha accettato ben volentieri di prendere parte al Progetto BioNETT. Come nota di chiusura si segnala che, nelle varie azioni sviluppate nel 2007, la società è riuscita a ridurre del 52% le proprie emissioni di CO2.

8.5.7    Biodiesel da colza per la PATA-AB - Lettonia

Sommario del progetto

Questo progetto è finalizzato all'uso di vari biocarburanti per alimentare i 40 camion della società PATA-AB, una delle maggiori compagnie lettoni operanti nel settore del legname.

Descrizione del progetto

Iniziando a sviluppare i progetti pilota Bio-NETT nel 2006, la Riga Managers School ha dovuto scontrarsi con la riforma regionale dei Comuni, tutt'ora in atto, che ha deviato l'attenzione delle municipalità che si sono prevalentemente concentrate su attività connesse al loro ampliamento trascurando o rallentando ogni altra attività. Un altro aspetto negativo con cui la RMS ha dovuto confrontarsi è il castello legislativo sfavorevole all’introduzione dei biocarburanti e l’instabile situazione politica (con frequenti cambi di governo).

Quindi, la Riga Managers School ha deciso di sostenere progetti per l’utilizzo dei biocarburanti in gruppi privati, dove il principale criterio seguito è quello della sostenibilità economica. I manager di due società hanno mostrato interesse nell’utilizzo dei biocarburanti, e tra queste la “PATA-AB” che opera nel settore del trasporto del legname, uno dei mercati più importanti del Paese.

La PATA-AB è proprietaria di intere foreste da cui ricava legname da lavoro e da ardere che poi trasporta con i propri mezzi; gli stessi mezzi sono inoltre impiegati per trasportare legname e manufatti di altre aziende della regione. Fin dal 2006 l'azienda si è dimostrata interessata ai discorsi sviluppati in ambito Bio-NETT e, con la consulenza della RMS, ha iniziato a pianificare l'utilizzo di biocarburanti per i propri mezzi arrivando a stabilire l'obiettivo di utilizzare fino 70-100 tonnellate di RME nel triennio 2006-2008. I principali problemi affrontati sono stati quelli legati alla compatibilità dei loro veicoli per l'utilizzo del biodiesel, alla qualità del biocarburante disponibile sul mercato lettone e al suo prezzo.

La PATA-AB utilizza dei camion SCANIA R-124, R-420 e R-480 non più vecchi di 4 anni, in quanto la politica aziendale prevede una elevata frequenza di rinnovo per poter rispettare sempre i limiti di emissione fissati dalla Comunità Europea. I modelli utilizzati sono tutti autorizzati all'uso del biodiesel a varie miscelazioni con gasolio (fino a B100).

Interessante sottolineare che la società ha individuato un coefficiente per stabilire se utilizzare la miscela o il gasolio minerale. Il coefficiente è calcolato come rapporto tra il prezzo del biodiesel e il prezzo del gasolio; se supera lo 0,9 la società utilizza gasolio, se è inferiore passa al biodiesel o a sue miscele. Nel giugno 2008 il rapporto era pari a 0,87 quindi è stato deciso di iniziare la sperimentazione che prosegue tuttora con 4 veicoli.

8.6      Biodiesel da Olio di Cucina Usato (UCO)

8.6.1    Raccolta di UCO per la produzione di biodiesel - Spagna

Sommario

La Regione di Murcia, in particolare il Ministero dello Sviluppo Sostenibile Regionale, sta portando avanti un progetto pilota per la raccolta nelle abitazioni di olio da cucina per la produzione di biodiesel nel tentativo di promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie di produzione dei biocarburanti e di risolvere il problema degli oli usati che troppo spesso vengono versati negli scarichi. Il sistema utilizza degli imbuti, costruiti appositamente, per renderne più semplice la raccolta in comuni bottiglie di plastica; le bottiglie vengono poi conferite in apposite campane simili a quelle per la raccolta del vetro. 

Descrizione del progetto

La ARGEM, nell’ambito del Progetto BioNETT, ha lavorato in stretta collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Sostenibile Regionale per organizzare il progetto. Insieme hanno sviluppato l’idea di implementare un sistema su piccola scala per la raccolta di olio usato da utilizzare come materiale prima, in un impianto locale, per la produzione di biodiesel. Si è stimato che la produzione annuale di olio domestico usato è di circa 4 litri a persona. Questo significa che nella Regione di Murcia i cittadini versano nel sistema fognario circa   450.000 litri di olio usato all’anno causando elevati danni ambientali. Oltre a questo lo smaltimento dell'olio negli impianti di depurazione delle acque è difficile e costoso.

L'imbuto, progettato proprio per aiutare i comuni cittadini a raccogliere l'olio, è dotato di una vite che permette di adattarlo alle bottiglie di plastica dell'acqua minerale da 1- 2 litri. In questo modo si valorizza ulteriormente, prima del riciclaggio finale un prodotto al termine del suo ciclo di vita. Quando la bottiglia è piena di olio, si rimuove l'imbuto e si utilizza il tappo originale. La bottiglia viene poi conferita in appositi contenitori stradali della capacità di circa 240 litri. Indicativamente sono stati distribuiti 140.000 imbuti corredati di foglietto di istruzioni e sono stati dislocati più di 500 contenitori in prossimità di supermercati, associazioni di quartiere, comuni, edifici pubblici, scuole.

La raccolta dei contenitori viene effettuata dalle aziende socie della "Empresarios de Recogida, Tratamiento y Reciclaje de Aceite y Grasa" - AERTA – (Società di Raccolta, Trattamento e Riciclaggio degli oli e grassi) che conferiscono le bottiglie ad un impianto centrale che provvede allo loro "spremitura", per il recupero dell'olio da avviare alla conversione a biodiesel, e alla loro successiva triturazione per il riciclaggio della plastica.

Maggiori informazioni sul sito: http://www.separaryreciclar.com/aceites/

 

8.6.2    Produzione di Biodiesel da Olio Vegetale Usato – Regno Unito

Sommario

La Pure Fuels Ltd produce e distribuisce biodiesel puro (B100) prodotto da olio da cucina usato a sei compagnie di trasporto merci nelle proprie vicinanze.

Descrizione del progetto

Situata in una zona industriale a Enfield (nord est di Londra), la Pure Fuels è stata istituita nel 2006 e ha iniziato a produrre biodiesel dal febbraio 2007. La società  intende sviluppare il mercato locale dell'olio usato coinvolgendo le autorità locali e le società di trasporto pubblico e puntando al miglioramento ambientale che può derivare dal recupero e dall'utilizzo costante e diffuso di questo rifiuto. Oltretutto l’attuale legislazione nel Regno Unito vieta il versamento dell’olio da cucina esausto negli scarichi favorendo di fatto iniziative come queste. La società raccoglie olio usato da cucina (UCO) da ristoranti e take away a Londra, nell’Essex e nell’Hertfordshire e ne acquista una parte anche da altri raccoglitori; il tutto viene poi trasformato in biodiesel. Per chiudere il cerchio i veicoli utilizzati per raccogliere l’olio usato sono alimentati a loro volta con B100 prodotto dall’olio stesso.

La Pure Fuels ha di recente avviato una partnership con la Royal Borough di Kensington e Chelsea avviando la raccolta tramite la Green Miles Ltd, che per conto della Royal Borough, fornisce anche i fusti vuoti; a valle della raccolta i fusti sono resi alla Pure Fuels per la conversione dell'olio in biodiesel. L'impianto di conversione produce circa 6000 litri di B100 alla settimana che vende a circa 1,7 euro/litro. 

La Pure Fuels sta inoltre incoraggiando altre autorità locali a svolgere un servizio simile, puntando sul ritorno di immagine che tali azioni possono avere se effettuate in maniera efficiente e continuativa e offrendo il biodiesel finale ad un prezzo scontato.

Nella sede della società, vicino agli impianti di trasformazione, è stata installata anche una piccola stazione di rifornimento aperta al pubblico.

8.6.3    Biodiesel nei veicoli pubblici di Richmond – Regno Unito

Sommario

Il Comune di Richmond sul Tamigi ha sviluppato con successo un progetto pilota nei primi mesi del 2008 con 10 veicoli alimentati a biodiesel prodotto da olio da cucina usato. Grazie ai risultati positivi di questo esperimento, il funzionario responsabile dei veicoli pubblici ha deciso di convertire a biodiesel puro l’intero parco veicoli comunale e dei suoi fornitori per un totale di 300 mezzi. La NELEEAC, partner Bio-NETT, ha contribuito allo sviluppo del progetto grazie alle informazioni tecniche fornite.

Descrizione del progetto

Richmond sul Tamigi è situato nell’area sud ovest di Londra ed occupa un'area di circa 5.095 ettari. Il Comune di Richmond ha una politica ambientale molto attiva grazie alla quale ha già sviluppato alcuni piani a favore del trasporto sostenibile come ad esempio i permessi di parcheggio in funzione alle emissioni di CO2 prodotte; chi utilizza auto alimentate con biocarburanti può parcheggiare gratuitamente. Come anticipato sopra il funzionario comunale incaricato ha deciso di utilizzare B100 in tutti i veicoli pubblici e per questo ha iniziato a trattare con un produttore di biodiesel locale. 

Uno dei principali punti di forza del progetto è quello di puntare al recupero delle materie prime locali per evitare problemi ambientali di trasporto. Le prime prove a biodiesel sono state effettuate ad inizio 2008 su 10 veicoli tra quelli disponibili utilizzando circa 8.500 litri di biocarburante proveniente da una ditta del Galles, data la mancanza di un fornitore locale. L’unico problema tecnico riscontrato durante il periodo di prova è stato quello legato alla difficoltà di avviamento a basse temperature, inferiori a 0°C; il problema è stato comunque risolto con l'impiego di additivi specifici. Visto il buon esito della prova il comune ha deciso di iniziare una progressiva conversione di tutti i 300 veicoli in dotazione ed è ora in trattativa per individuare i possibili fornitori di biodisel.

Si stima infatti un consumo di circa 750.000 litri anno che consentirebbero di risparmiare circa 300 tonnellate di anidride carbonica.

8.7      Biogas come combustibile in veicoli pubblici e privati

8.7.1    Biogas a Ljungby - Svezia

Sommario

Il progetto pilota “Biogas a Ljungby” è finalizzato alla realizzazione di un impianto di concentrazione di biogas, prodotto dal locale impianto di depurazione delle acque di scarico, e di una stazione di rifornimento a biometano nella città di Ljungby.

La produzione attuale di gas corrisponde a 200.000 litri di gasolio all’anno (circa 2000 MWh) indicativamente utili per alimentare circa 50 auto.

Il progetto è stato supportato dall’Agenzia dell’Energia per la Svezia Sud Orientale (ESS)  nell’ambito del Bio-NETT.

Descrizione del progetto

La città di Ljungby, 18.000 abitanti, è situata nella parte occidentale della regione di Kronoberg, nel sud della Svezia.

Il progetto è partito quando la EES ha contattato il Comune di Ljungby per analizzare la fattibilità di un impianto di conversione del biogas in biometano per alimentare veicoli. L’impianto di trattamento delle acque reflue a Ljungby è attivo da anni ed ha sempre prodotto biogas che, per mancanza di utenze specifiche, è sempre stato bruciato in torcia senza recupero di energia. La città è dotata anche di una rete di teleriscaldamento alimentata da un cogeneratore a biomassa legnosa e rifiuti. Si è quindi pensato di utilizzare il teleriscaldamento per fornire l'energia termica necessaria al processo di digestione anaerobica dei fanghi per la produzione di biogas in modo da poter convertire quest'ultimo in biometano senza sprechi.

Nel gennaio 2006 il Comune di Ljungby ha iniziato a quantificare i volumi di gas prodotti dall’impianto di trattamento acque e a stimare la sostenibilità economica del progetto. Nel febbraio 2008, grazie ai risultati positivi delle prime valutazioni, si è deciso di proseguire con le analisi tecnico-economiche pensando anche ad un possibile impianto di concentrazione del biogas in biometano corredato di serbatoio di stoccaggio e di stazione di rifornimento.

Successivamente è stata indetta una gara per l'appalto dei servizi che comporteranno una spesa di circa 1,3 M€.

La produzione attuale di gas è pari a circa 200.000 litri di gasolio all’anno sufficienti per alimentare circa 150 auto.

In una seconda fase si è già pensato di integrare l'attuale impianto di digestione anaerobica con un nuovo digestore alimentato a biomassa vegetale per miglorare le rese in biogas.

8.7.2    Biogas a Kalmar - Svezia

Sommario

Il progetto pilota “Biogas a Kalmar” è finalizzato all’installazione di un sistema di conversione di biogas in biometano e nella realizzazione di una stazione di rifornimento per autobus e auto a Kalmar.

Descrizione del progetto

La città di Kalmar, con 60.000 abitanti, è il centro principale della Regione di Kalmar nel sud est della Svezia.

Il progetto prevede la produzione di biogas in un impianto di trattamento delle acque di scarico di proprietà della Kalmar Water Ltd; il biogas viene poi venduto ad una società ( la Kalmar Biogas Ltd) che lo converte in biometano a sua volta ceduto alla E-On Gas Ltd che lo distribuisce. L'obiettivo iniziale era di rifornire, entro l’agosto 2008, 15 autobus del trasporto pubblico locale per poi estendere il progetto ad altre 300 auto per un totale consumo annuo stimato attorno a 1.200.000 litri di gasolio equivalente.

Il progetto si è avviato quando la Kalmar Water Ltd, che era già in possesso di un piccolo impianto di conversione a biometano anche se poco utilizzato, ha deciso di aumentare la propria produzione in biocarburante e si è quindi rivolta al mercato per individuare un potenziale acquirente del biometano. Inoltre la locale società di trasporto pubblico proprio in quel periodo, cercando di migliorare la sua immagine e di diminuire i costi di approvvigionamento di biocarburante, ha iniziato a sostituire i propri autobus con nuovi modelli a metano.

 

A fine 2007 la Kalmar Biogas Ltd ha iniziato la costruzione di un impianto di conversione da biogas a biometano con una capacità di trattamento di 200 m3/h di biogas in ingresso e un investimento di circa 0,9 M€.

Nell’agosto 2008 sono stati riforniti i primi autobus grazie alla locale stazione di rifornimento della E-On.

Il prezzo del combustibile nel luglio 2008 era di 0,83 €/l o 1,04 €/l in benzina equivalente (comprensivo di IVA al 25%). In quel periodo il prezzo della benzina in Svezia era di circa 1,20 €/l).

8.7.3    Biogas nei veicoli della WWTP a Murcia - Spagna

Sommario

Nella cittadina di Murcia, EMUASA è la società incaricata del trattamento delle acque di reflue civili. Grazie ad un impianto di digestione anaerobica e ad un impianto di conversione a biometano, la società produce biometano per alimentare un veicolo dimostrativo.

ARGEM, basandosi sulla sua esperienza nel settore dei biocarburanti e sull’esperienza degli altri partner BioNETT, ha fornito formazione, assistenza e supporto tecnico alla EMUASA per consentirle di sviluppare il progetto pilota.

Descrizione del progetto

La EMUASA ha sviluppato in proprio un processo per convertire il biogas, prodotto nel proprio impianto di trattamento delle acque reflue della città di Murcia, in biometano. Il processo si chiama AMEB e il biocarburante viene chiamato BioEDAR. L'impianto di trattamento delle acque domestiche ha una capacità di 100.000 m3 al giorno.

Il processo AMEB consiste di 4 fasi:

Prima fase: una parte dei composti estranei presenti nel biogas è eliminata per ottenere un gas pulito contenente esclusivamente metano e anidride carbonica. Contemporaneamente si effettua una deumidificazione. I principali bilanci di massa delle differenti sostanze sono elencati nella tabella seguente.

Composto

Concentrazione iniziale

Concentrazione finale

Unità

Metano(CH4)

59,60

60

%

Anidride carbonica (CO2)

39,10

39,8

%

Umidità relativa

100

20

%

Solfuro di idrogeno (H2S)

4.500

<1

ppm

Composti dello zolfo

1,82

<0,1

ppm

Composti dell’azoto

9.000

<1

ppm

Composti organici volatili (VOC)

312

<1

ppm

Benzene, Toluene, Xilene (BTX)

3,35

<0,5

ppm

Siloxani

8,74

<0,5

mg/m3

Seconda fase: viene allontanata l'anidride carbonica dal metano mediante un sistema ad assorbimento. Il biogas ora è diventato biometano – BioEDAR.

Terza fase: l’anidride carbonica assorbita nella fase precedente viene immagazzinata per essere riutilizzata nell'impianto antincendio.

Quarta fase: il BioEDAR viene compresso e stoccato in 23 bombole da 50 litri l'una prima dell'utilizzo finale. L'impianto di compressione utilizza una tecnologia multi stadio che consente di aumentare la pressione da 150 mbar a 300 mbar.  

L’impianto pilota di conversione del biogas tratta circa 50.000 m3/anno con una capacità produttiva di 6 m3/h di biometano (circa 10 m3/h di biogas in ingresso) corrispondenti a 4320 m3/mese. Questa quantità è sufficiente per rifornire giornalmente 4 veicoli, assicurando 420 km di autonomia per ciascuno di essi.

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