Nella presente pagina sono riportati
i link ai documenti finali sviluppati nell'ambito del progetto
La ricerca ha inteso valutare le possibilità di riutilizzo e di valorizzazione agronomica delle ceneri da combustione di biomassa come ammendanti per filiere agro-forestali (chiusura del cerchio sostenibile legno-energia). L'esame delle esperienze di altri Paesi unitamente all'analisi delle ceneri 'italiane', studiate anche nelle interazioni con diverse tipologie di suolo, e all'approfondimento delle modalità di organizzazione di filiere razionali da un punto di vista tecnico-ambientale, hanno permesso di sviluppare documenti di supporto ad un'eventuale normazione del riutilizzo agronomico delle ceneri. Il Progetto, di durata biennale, è terminato nell'anno 2004. Gli Attori Comitato Termotecnico
Italiano - CTI Energia e Ambiente - www.cti2000.it.
Ente attuatore deIla ricerca. Il CTI è un ente di normazione del settore
Termotecnico, federato all'UNI e riconosciuto dal Ministero delle Attività
Produttive, che svolge attività di ricerca finalizzata al razionale
impiego dell'energia. Il CTI, svolgendo il ruolo di ente coordinatore
in collaborazione con KOBA srl, ha co-finanziato la proposta attraverso
le attività del progetto PROBIO "Normativa Amica". Teleriscaldamento Cogenerazione
Valtellina, Valcamonica, Valchiavenna - TCVVV S.p.A. - www.tcvvv.it
e Federazione Italiana dei Produttori di Energia Rinnovabile - FIPER
- www.fiper.it . La TCVVV S.p.A. è
una società che gestisce la distribuzione di calore prodotto dalla combustione
di biomassa forestale nei Comuni di Sondalo e Tirano. La TCVVV ha co-finanziato
in parte il progetto. La TCVVV S.p.A. fa parte della FIPER (Federazione
Italiana Produttori Energie Rinnovabili), che riunisce i principali
impianti di teleriscaldamento a biomassa legnosa del Nord Italia. Tali
impianti hanno partecipato alle prove di combustione necessarie a raccogliere
ceneri che sono state analizzate e studiate nel corso del progetto.
Consorzio Forestale Alta
Valtellina - CFAV - www.cfav.altavaltellina.org.
Il Consorzio è stato costituito per la gestione del territorio montano
dell'Alta Valtellina. Partecipano i Comuni di Bormio, Livigno, Valdisotto,
Valdidentro, ValFurva e Sondalo, la C.M. Alta Valtellina e alcuni privati
tra i quali l'Azienda Ospedaliera Moretti). IL CFAV ha co-finanziato
in parte il progetto ed ha messo a disposizione le proprie conoscenze
per la valutazione degli aspetti logistici associati ad una possibile
distribuzione agronomica delle ceneri. KOBA s.r.l.. Società di consulenza nel settore delle energie rinnovabili. Ha collaborato con il CTI al coordinamento generale del progetto ed ha analizzato lo stato dell'arte della gestione delle ceneri in Europa. Università Politecnica delle Marche - Facoltà di agraria - www.unian.it. La Facoltà di Agraria (area di Chimica del suolo) ha particolare esperienza nell'argomento oggetto della proposta ed è stata scelta nel panorama nazionale per queste sue specificità per svolgere le analisi di interazioni (chimiche, fisiche e biologiche) delle ceneri con le diverse tipologie di suolo da considerarsi. VTT Energy - www.vtt.fi. Primaria organizzazione di ricerca finlandese di autorevolezza mondiale sui temi tecnologici forestali e della combustione del legno. E' impegnata in progetti di ricerca e dimostrazione (anche sul riutilizzo delle ceneri) in diversi paesi europei. Regione Lombardia Agricoltura. www.agricoltura.regione.lombardia.it. La Regione Lombardia Agricoltura, da sempre attiva nel settore delle biomasse, ha finanziato il presente progetto nell'ambito del Programma Regionale di Ricerca in campo Agricolo 2001-2003. Accanto ai partner indicati si segnala inoltre l'attiva collaborazione della Stazione Sperimentale dei Combustibili di San Donato. www.ssc.it Gli Obiettivi La Regione Lombardia ha promosso e sta promuovendo, sulla base di programmi a scala nazionale e internazionale, importanti interventi nel settore della filiera legno - energia. Sono stati infatti realizzati e sono in fase di realizzazione circa 20 impianti di combustione (per la produzione di calore e/o energia elettrica) che a regime porteranno a un consumo stimato di 200.000 t di biomassa legnosa. Ciò comporta la disponibilità di circa 4.000 t di ceneri che al momento devono essere conferite in discarica (ai sensi del D. Lgs. 22/97) con un significativo aggravio economico per i soggetti interessati. Il conferimento in discarica, inoltre, non chiude in modo razionale la filiera legno-energia, in quanto le ceneri contengono importanti nutrienti che dovrebbero ritornare al suolo. Questo problema, peraltro, a livello nazionale assume dimensioni ben più rilevanti (si stima la combustione di circa 2 milioni di t di biomassa secca entro fine 2004 per la produzione di energia elettrica in impianti 'a fonte rinnovabile'). In questo quadro l'obiettivo primario del progetto è stato quello di mettere a disposizione gli strumenti tecnici che consentirebbero, almeno a livello regionale, la normazione della distribuzione agronomica delle ceneri da biomassa con particolare riferimento a suoli che possano ricevere in maniera efficace, da un punto di vista tecnico, ambientale e logistico, i nutrienti in esse contenuti. Risultati e conoscenze acquisite Il progetto ha inteso produrre alcuni risultati di immediata utilità per favorire l'effettivo riutilizzo delle ceneri da combustione di biomassa.Innanzitutto una relazione finale del progetto con ampie sezioni dedicate ai dati ottenuti dalle analisi condotte, da un lato, sulle ceneri (presenza di nutrienti, eventuale presenza di micro-inquinanti, ecc.) e, dall'altro, sulle interazioni ceneri-suolo. I risultati delle analisi effettuate sulle ceneri permettono di valutarne le caratteristiche e di compararle con quelle rilevate in studi analoghi condotti in altri Paesi (Austria, Finlandia, Svezia, Canada, ecc.). La caratterizzazione così ottenuta, che costituisce un primo esempio di base di dati nazionale sulle caratteristiche delle ceneri, è fondamentale per dimostrare che anche le ceneri che derivano da impianti di combustione di biomassa presenti sul suolo italiano (in particolare, impianti di teleriscaldamento presenti nell'arco alpino e prealpino) possiedono caratteristiche che sembrano favorirne un riutilizzo agronomico opportunamente regolato. Allo stesso modo i risultati delle prove di interazione ceneri-suolo assumono importanza basilare nell'evidenziare il comportamento, da un punto di vista fisico, chimico e microbiologico, delle ceneri effettivamente applicate (in quantità variabili e lungo orizzonti temporali predeterminati) a diverse tipologie di suolo (franco, franco-argilloso, argilloso-sabbioso, ecc.). Questi dati, e i percorsi metodologici con cui sono stati ottenuti, possono essere molto utili per le amministrazioni pubbliche che volessero eventualmente valutare le possibilità di riutilizzo agronomico delle ceneri da biomassa all'interno dei propri contesti territoriali e su particolari tipologie di suolo. Allo stesso modo, le linee-guida prodotte per la distribuzione delle ceneri sul suolo sono redatte in modo sintetico e sotto forma tabellare in modo da dare delle chiare indicazioni sulle modalità di distribuzione. Esse possono così essere prese come riferimento sia dagli enti di regolazione e controllo (Regioni, Province, Arpa) per regolare la pratica della distribuzione agronomica delle ceneri, in termini di quantità ammesse, di controlli da effettuare, ecc., sia dalle aziende o consorzi agricoli per valutare la convenienza ad utilizzare le ceneri come sostanze ammendanti e/o nutrienti nei suoli a propria disposizione. Infine, il manuale di gestione delle ceneri contiene indicazioni sulle più opportune modalità di gestione, stoccaggio e manipolazione delle medesime all'interno dell'impianto e durante il trasporto e la distribuzione in campo, in modo da rispettare tutti i requisiti necessari per la salvaguardia ambientale e la salute degli operatori. Il manuale contiene, in particolare, indicazioni sui processi di granulazione delle ceneri, che devono essere attuati al fine di rendere le ceneri più agevolmente e correttamente gestibili da un punto di vista logistico e ambientale, tanto all'interno dell'impianto quanto in fase di spargimento. Nel corso del progetto sono
inoltre stati organizzati due momenti di divulgazione delle attività in
corso (1° Workshop) e per la presentazione dei risultati finali (2° Workshop).
Nota 1:
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