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Profili giuridici - interni e comunitari - sulle procedure autorizzatorie relative agli impianti di combustione dei rifiuti con recupero energetico

Pubblicazione


Autore: P. Giampietro

Collana: BT - 12 - Giu 01 - Utilizzazione termica dei rifiuti

Note:
L' attività degli impianti di combustione dei rifiuti, al fine di recuperare energia, oltre a porre

complessi problemi tecnici - di gestione e di tutela dell'ambiente circostante, interessato dalle

connesse emissioni - risulta sottoposta nel nostro ordinamento, e prima ancora nel sistema

normativa comunitario, all'osservanza di una fitta rete di prescrizioni, amministrative e tecniche,

puntualmente esposte nel presente contributo.

Detta tematica, infatti, viene collocato - dapprima - nel quadro delle linee-guida della Comunità,

come enucleate dal Trattato di Roma e dalle fonti secondarie (direttive, Programmi di azione,

Comunicazioni della Commissione U.E.) e - quindi - esaminata all'interno dell'ordinamento italiano,

con riferimento agli obblighi amministrativi del gestore degli impianti di incenerimento. Nell'ambito di

tale disciplina giuridica nazionale, viene messa in rilievo, in particolare, la difficoltosa distinzione fra

recupero di rifiuti, per ottenere energia, e smaltimento degli stessi, tramite termodistruzione, secondo

una bipartizione che assume una notevole rilevanza pratica, nel nostro ordinamento, essendo diverse

e contrapposte le procedure amministrative previste per le due operazioni.

Ed, invero, la prima (di recupero) è stata esonerata, a certe condizioni, dal regime autorizzatorio e, la

seconda (di smaltimento), pienamente assoggettata ad esso.

Esaminate le disposizioni nazionali che attengono alla realizzazione dell'impianto (di incenerimento)

ed alla sua gestione - in regime semplificato od ordinario (ex artt. 31-33 e d.n. 5.2.1998 ovvero 27-

28 del decreto Ronchi) - si richiamano, altresì, le prescrizioni che attengono ai limiti delle emissioni

provenienti dalla combustione, limiti che sono stati concepiti in modo unitario sia per il recupero

energetico che per le attività di termodistruzione e di autosmaltimento; tanto per i rifiuti urbani e

speciali che per quelli pericolosi. La parte finale della ricerca si preoccupa di mettere in evidenza

alcuni profili di razionalizzazione del sistema vigente legandoli, logicamente e cronologicamente,

all'obbligo comunitario di trasporre, in Italia, la nuova direttiva quadro sull'incenerimento dei rifiuti.


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