Convegni ATI - Accesso riservato soci CTI

Autore: A. Magrini, L. Magnani, R. Pernetti

Collana: CA - 66 - Rende 2011

Note:
Il Protocollo ITACA è utilizzato sempre più frequentemente nei processi di valutazione da molte regioni italiane per definire il livello di prestazione ambientale degli edifici e per promuovere i programmi di edilizia sostenibile. Sebbene esso sia stato elaborato principalmente per stimare il livello di qualità ambientale di un edificio in fase di progetto, si può applicare anche agli edifici esistenti per verificarne la sostenibilità e le potenzialità di miglioramento. Si prendono quindi in considerazione i vari criteri che compongono il Protocollo ITACA per verificare le modalità che consentano un’applicazione estesa agli edifici esistenti per formulare un giudizio più appropriato in merito all’efficacia dei possibili interventi di riqualificazione.
In quest’ottica si analizzano anche i punteggi assegnati all’edificio in base alla specifica prestazione per ogni criterio, che attualmente spazia da 0 a +5 nei valori positivi, mentre nella scala dei valori negativi varia solamente da 0 a 1. Poiché nella
maggior parte dei casi gli edifici esistenti ottengono punteggi negativi in quasi tutti i criteri del protocollo, attualmente la classificazione non consente una corretta distinzione tra edifici con caratteristiche energetico-ambientali differenti.
Considerando pertanto un ampliamento della scala dei valori negativi, gli edifici residenziali esistenti potrebbero ottenere un punteggio tanto più negativo quanto più si discostano dalla prestazione minima richiesta dalla normativa vigente per gli edifici
di nuova costruzione. Ciò consentirebbe la disponibilità di un’informazione più immediata al fine di valutare la fattibilità tecnico-economica degli interventi migliorativi per avvicinarsi all’obiettivo rappresentato dai valori positivi sulla scala di sostenibilità. Si presentano pertanto alcune valutazioni svolte su casi studio rappresentativi di edifici residenziali applicando il Protocollo ITACA nella sua versione attuale (rif.Regione Piemonte e Protocollo nazionale sintetico) e sulla base di una proposta di modifica che ne consenta una più semplice, ma al contempo più appropriata, applicazione agli edifici esistenti.