Convegni ATI - Accesso riservato soci CTI

Autore: P. Principi, L. Fantini, R. Fioretti

Collana: CA - 63 - Palermo 2008

Note:
Il problema più noto del fotovoltaico è il rendimento di produzione elettrica e tra i tanti fattori che lo influenzano si può riscontrare anche l’aumento eccessivo della temperatura, soprattutto nei mesi estivi in cui oltre al forte irraggiamento anche l’aria raggiunge temperature elevate. Tra i possibili metodi per asportare l’energia termica prodotta a
seguito dell’assorbimento della radiazione solare incidente viene individuato l’inserimento di uno strato di materiale in passaggio di fase (PCM – Phase Change Material) sulla superficie posteriore del pannello. Questo materiale, cambiando il suo stato da solido a liquido, è in grado di assorbire l’energia termica in eccesso proveniente dal pannello FV e quindi di mantenerlo ad una temperatura operativa più vicina a quella caratteristica di 25°C. Sottraendogli calore latente e parte del calore sensibile si manifestano fenomeni di riduzione del livello di picco del carico termico e quindi un miglioramento complessivo del rendimento elettrico. Oltre a migliorare le prestazioni del pannello, il connubio FV-PCM contribuisce al comportamento termico della parete sulla quale è fissato, perché il PCM ha la caratteristica di essere un sistema che garantisce gli stessi effetti di attenuazione e sfasamento di una massa.