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Scelti per voi: fotovoltaico

I CONSIGLI DI ICIM PER IL FOTOVOLTAICO
L’Osservatorio finanziario.com ha realizzato un’intervista con Vincenzo Delacqua, Responsabile Area Energia ICIM, per raccogliere un po’ di suggerimenti sui criteri che un privato deve seguire per realizzare un impianto fotovoltaico. Nell’intervista si parla anche del protocollo di certificazione degli installatori di ICIM. 
Vi proponiamo l’intervista, realizzata da Elisa Vannetti il 5 agosto.
“Il fatto è che da gennaio 2011 entreranno in vigore le nuove linee guida di Conto Energia per i sussidi all’elettricità fotovoltaica per il triennio 2011-2013, predisposte dal Ministero dello Sviluppo e dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). I sussidi applicati a partire dal 2011, infatti, subiranno un taglio approssimativo pari al 20%, diminuendo circa del 2, 3% ogni quadrimestre nel corso del 2011 e del 6% l’anno nel 2012 e nel 2013.
E in un contesto come questo, molti sono i rischi per chi decide di installare un impianto. Soprattutto perché la grande domanda ha spinto anche ad un incremento dell’offerta, e sono tantissime ormai le realtà che si dedicano alla realizzazione e alla progettazione di pannelli solari. Of ha chiesto aiuto a Vincenzo Delacqua, ingegnere, Responsabile Area Energia ICIM SpA, la società di certificazione indipendente che si occupa di certificare la qualità e l’efficienza di impianti fotovoltaici anche ad uso privato. Delacqua ha svelato l’ABC da seguire prima di avviare la costruzione di un impianto e i trucchi per valutare la bontà o meno di un progetto.
Of: Partiamo dall’inizio: a chi rivolgersi per realizzare un impianto fotovoltaico?
Delacqua: Beh…la scelta è obbligata, bisogna rivolgersi a una società che progetta e installa impianti.
Of: E come si trova?
Delacqua: In realtà un impiantista fotovoltaico si trova in modo relativamente facile. Il difficile è riuscire a valutarne l’esperienza. Purtroppo oggi la scelta dell’installatore è influenzata da molti parametri, e l’economicità del prezzo è una variabile sempre più rilevante.
Of: Come si può scegliere allora l’installatore giusto?
Delacqua: Per prima cosa bisogna informarsi sul numero di impianti fatti, magari recuperando anche qualche fotografia e indicazioni tecniche dettagliate dei lavori già svolti. Ma è anche bene controllare se l’installatore al quale si è deciso di affidare la realizzazione del progetto appartenga a qualche network o invece operi con un contratto di franchising con qualche importante realtà. Comunque questo è un elenco molto sintetico, ci sono anche altri fattori che possono influenzare la scelta.
Of: Tutto qui?
Delacqua: No, ci si può anche affidare ad alcune società ad hoc. Noi ad esempio stiamo avviando un protocollo di certificazione degli installatori mediante un suo specifico schema che permette di valutare in modo oggettivo le capacità e le conoscenze tecniche, la professionalità e l’eticità dell’installatore.
Of: E come funziona?
Delacqua: Per il momento non è ancora attiva, dunque non posso rilasciare indiscrezioni, ma lo sarà a breve. Il fatto è che non esiste ancora un installatore certificato. Per questo noi stiamo provvedendo.
Of: Ok, scelto l’installatore, che si fa?
Delacqua: Bisogna scegliere il tipo di impianto che si intende installare. Ce ne sono tre: integrati, semi-integrati, non integrati.
Of: Partiamo dal primo…
Delacqua: Un impianto integrato ha i moduli fotovoltaici inseriti nella struttura edilizia, normalmente nel tetto, ad esempio al posto delle tegole, e fanno parte integrale della struttura.
Of: Il semi-integrato invece…
Delacqua: Non è inserito nella struttura, ma ne segue le forme. È il caso ad esempio di un impianto appoggiato alle tegole del tetto, che non si sostituisce ma si affianca ad esse.
Of: E per quanto riguarda l’ultimo?
Delacqua: Quello non integrato non solo non è parte integrante della struttura, ma non ne segue nemmeno le forme. È in pratica dotato di una struttura sua, estranea alla superficie che lo ospita. Chiaramente il sistema non integrato è quello che normalmente ha l’efficienza di posizione maggiore perchè può essere direzionato nella posizione ottimale di massima resa solare. In più, essendo distaccato dalla superficie ha un raffreddamento naturale migliore che aumenta, anche se di poco, l’efficienza del modulo fotovoltaico e una manutenzione più semplice.
Of: Dunque è il migliore?
Delacqua: No. Certo, la resa energetica è migliore, e tra tutti i tipi di impianto è anche quello sostanzialmente meno caro, dato che non bisogna intervenire per esempio su tetti e strutture già esistenti e la stessa installazione è meno “impegnativa”. Il problema è che si tratta di un impianto esteticamente molto visibile, per cui non sempre è bene accetto su un’abitazione ad uso privato.
Of: Come scegliere allora?
Delacqua: Innanzitutto bisogna valutare lo spazio fisico disponibile a ospitare l’impianto, che occupa diversi metri quadrati. Poi bisogna studiare la tipologia del sito, che può essere più o meno favorevole per via ad esempio della presenza di alberi o altre case che coprono i pannelli. Valutare il soleggiamento, cioè la quantità di sole che può essere catturata dai pannelli, e l’estetica dell’edificio. Inoltre va considerato il fabbisogno energetico, la spesa media in bollette dell’elettricità e la periodicità dei consumi stessi.
Of: La scelta cambia a seconda del tipo di abitazione?
Delacqua: Di fatto no. Certo, si può pensare che in una casa indipendente ci sia più spazio per costruire l’impianto rispetto ad esempio ad una villetta a schiera o a un appartamento. Ma non bisogna prescindere dallo studio dei singoli casi. Se ci sono alberi o palazzi di mezzo che coprono anche un solo pannello fotovoltaico, l’efficienza dell’intero impianto è compromessa.
Of: E dal punto di vista geografico, invece?
Delacqua: In effetti in questo caso cambia. Certo, un impianto che va bene per una città come Milano, non potrà andare bene allo stesso modo per una città come Palermo. Ma ciò dipende quasi esclusivamente da ragioni di “soleggiamento”.
Of: Si spieghi meglio…
Delacqua: Al sud la quantità di sole è maggiore rispetto al nord. Dunque lo stesso tipo di impianto, con le stesse dimensioni e lo stesso numero di pannelli solari produce quantità differenti di energia. Per questo per produrre la stessa quantità di elettricità al sud basterà un impianto fotovoltaico più piccolo, pur considerando una abitazione con le stesse caratteristiche. Inoltre, la tipologia costruttiva degli edifici tra nord e sud è molto diversa. Di massima a nord ad esempio è privilegiato il tetto spiovente, mentre al sud una buona fetta delle abitazioni esistenti sono con i tetti a terrazza.
Of: Bene, una volta pronto il progetto, come si fa a capire se è davvero coerente con i propri bisogni?
Delacqua: Bisognerebbe fare una analisi molto accurata, conoscere i propri bisogni e le caratteristiche del sito in cui si pensa di installare l’impianto. Oppure ci si può rivolgere a società certificatrici ad hoc, che ne valutino l’efficienza energetica.
Of: Cioè?
Delacqua: Noi ad esempio ci occupiamo della certificazione dell’impianto installato, valutiamo la qualità dell’installazione, la sicurezza e la produttività. In pratica valutiamo l’efficienza energetica per il cliente, cioè la possibilità di ottenere un ritorno dell’investimento entro un certo lasso di tempo, non superiore agli 8-9 anni
Of: Quindi intervenite solo su impianti già realizzati?
Delacqua: No. In realtà, verifichiamo anche che il progetto sia confacente alle esigenze di consumo del privato che ne fa richiesta. Generalmente il nostro servizio di certificazione di qualità e efficienza è richiesto principalmente per impianti di certe dimensioni, generalmente intorno ai 100 kw/h. Ciò non toglie che può essere richiesto anche per impianti casalinghi.
Of: Quanto costa in genere un impianto fotovoltaico per una famiglia?
Delacqua: Dipende dalla potenza. Mediamente per ogni kW installato si va dai 2.500 ai 4.500 euro di spesa
Of: Quindi qual è il range di spesa che ci si può aspettare?
Delacqua: Diciamo che in media una famiglia consuma intorno ai 3 kw. In questo caso il prezzo varia dai 9000 euro ai 12/14.000 euro.
Of: Come mai questa differenza?
Delacqua: Il problema è che stiamo vivendo un momento molto particolare: il cambio del Conto Energia ha spinto ad una corsa al fotovoltaico, tutti lo vogliono e iniziano a scarseggiare le materie prime. Tanto che si fa moltissima fatica a trovare sul mercato i materiali necessari, come le celle fotovoltaiche.
Of: Il prezzo cambia a seconda del tipo di impianto?
Delacqua: Sì. Anche se i moduli fotovoltaici possono essere uguali, la diversa struttura di sostegno su cui vengono poggiati, oppure la diversa tipologia di installazione, la diversa tipologia di inverter, il numero degli stessi e la situazione del sito possono influenzare il costo finale.



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