User

Password

Recupero Password

Path: Home » News » Scelti per voi: PETROLIERI ITALIANI E...

Scelti per voi: PETROLIERI ITALIANI E BIOCARBURANTI

PETROLIERI ITALIANI E BIOCARBURANTI
Pubblichiamo un estratto dell’intervento di Pasquale De Vita, Presidente di Unione Petrolifera, all’assemblea annuale 2010 del 10 giugno a Roma, relativo ai biocarburanti, ai certificati verdi e in generale alla politica ambientale europea.
La relazione può essere letta integralmente all’indirizzo: http://www.unionepetrolifera.it/News/Notizie/File/-1386606063.pdf

“[Nel campo delle politiche ambientali] l’Europa ha ormai assunto la leadership globale adottando obiettivi ambiziosi in materia di riduzione delle emissioni di gas serra, promozione delle energie rinnovabili ed efficienza energetica. In particolare, con il “pacchetto clima-energia 20-20-20”, l’Unione europea ha sottoscritto un obiettivo unilaterale di riduzione delle emissioni di gas serra del 20% al 2020 ed un contestuale sviluppo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Recentemente la UE si è dichiarata intenzionata ad impegnarsi, sempre in modo unilaterale, per una riduzione del 30% delle emissioni di gas serra.
L’industria petrolifera, come peraltro rappresentato da Confindustria al Presidente Barroso, consapevole che la risposta al “pacchetto 20-20-20” già rappresenta una sfida molto ambiziosa e a tal riguardo sta già programmando gli adeguamenti necessari, si oppone in modo deciso a questa nuova ipotesi che comporterebbe una gravissima perdita di competitività delle compagnie operanti in Italia rispetto a quelle di tutti gli altri Paesi industrializzati.
Per contrastare realmente il cambiamento climatico è necessario adottare una politica globale in cui tutti i Paesi industrializzati riconoscano le proprie responsabilità e adottino misure concrete ed equivalenti per la riduzione delle emissioni e tutti i Paesi emergenti si impegnino ad attuare misure di contenimento delle emissioni di gas serra altrettanto concrete, tenendo comunque conto delle loro rispettive specificità e capacità nazionali. Ciò riguarda anche i biocarburanti.
Per l’anno 2010, a fronte di una richiesta del settore petrolifero di confermare l’obbligo di miscelazione dei biocarburanti al 3% su base energetica, il Governo ha incrementato la quota obbligatoria al 3,5% sempre su base energetica e del 4-4,5% per il 2011-2012. Il settore petrolifero ha evidenziato diverse criticità in relazione a tale aumento ed in particolare la difficoltà a concordare specifiche dei carburanti con contenuti di biocarburanti fino al 10% in volume.
L’industria automobilistica infatti si oppone all’aumento delle percentuali di biocarburanti sia nella benzina che nel diesel a valori superiori al 7% ponendo in grave difficoltà l’industria petrolifera a rispettare gli obblighi. Inoltre, occorre registrare l’attuale indisponibilità di biocarburanti di seconda generazione e le incertezze dei mercati in attesa della definizione dei criteri di sostenibilità ambientale degli stessi. Per poter attuare la normativa nazionale vigente, l’industria petrolifera deve disporre di un quadro normativo, tecnico e fiscale certo e stabile. La loro regolamentazione futura, con ulteriori incrementi degli obblighi rispetto ai valori attuali, potrà essere presa in considerazione solo dopo aver chiarito e definito tutti gli aspetti tecnici ed ambientali attualmente in discussione.
Secondo uno studio del Rie, i costi complessivi per realizzare gli obiettivi “20- 20-20” dovrebbero essere di 16-20 miliardi di euro all’anno. Per il solo sistema petrolifero (raffinazione e distribuzione), si tratterebbe di un costo aggiuntivo di 1-1,2 miliardi di euro. Il sistema industriale è perciò chiamato ad uno sforzo ulteriore, senza però una condizione di certezza legislativa e regolamentare.
Alcune recenti misure inserite nella manovra finanziaria purtroppo confermano queste preoccupazioni: soppressione delle Stazioni Sperimentali e dell’Ispesl che non gravano sul bilancio dello Stato e che funzionano bene. Si corre il rischio di rendere tali organismi inefficienti e più costosi per le aziende. Anche le misure previste dalla manovra per i certificati verdi rischiano di penalizzare ulteriormente coloro che hanno investito nelle rinnovabili ma soprattutto pongono un freno al loro sviluppo e rende più difficile per il nostro paese traguardare gli obiettivi europei.
Nonostante tutto le aziende hanno continuato ad investire somme importanti, oltre 15 miliardi di euro nel periodo 1998-2008. Dei circa 1,7 miliardi investiti nel 2009, il 60% è andato al miglioramento ambientale dei cicli produttivi. Per il prossimo biennio si prevedono altri 5 miliardi di euro”.

 



Viale Elvezia, 12 - 20154 Milano
Tel. +39 02 266.265.1
Fax +39 02 266.265.50
P.IVA 11494010157

Social CTI

Seguici!

Twitter LinkedIn

Disclaimer - Privacy