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Scelti per voi: COSÌ IL PARLAMENTO VUOLE LEGIFERARE SULL’AMBIENTE

COSÌ IL PARLAMENTO VUOLE LEGIFERARE SULL’AMBIENTE


L’Adn Kronos ha pubblicato un lungo articolo sulle 11 proposte di legge presentate in Parlamento sull’ambiente e il risparmio energetico. Tra le proposte presentate un ruolo importante è assunto dall’edilizia.
“Roma, 7 giu. - (Adnkronos) - Fattore 'R' determinante per la politica energetica del nostro Paese, dove la 'R' sta per risparmio e rinnovabili. In Parlamento maggioranza e opposizione, contrariamente a quanto accade per il nucleare, sono d'accordo sulla necessità di sviluppare le fonti energetiche rinnovabili per far scendere l'asticella della costosa dipendenza dal petrolio, e di favorire consumi più 'intelligenti', soprattutto per quel che riguarda l'impiego di energia negli edifici pubblici e privati.
La politica energetica italiana, del resto, è legata a doppio filo al pacchetto di misure adottate a livello comunitario: nel 2020 il 17% del consumo finale lordo di energia per il nostro Paese dovrà provenire da fonti rinnovabili. Per raggiungere questo obiettivo l'Italia dovrà triplicare la quota di rinnovabili consumate da 7,1 Mtep nel 2005 a 22,25 Mtep nel 2020.
Tra Camera e Senato sono undici le proposte di legge presentate da maggioranza e opposizione per favorire il risparmio energetico e garantire un approvvigionamento energetico alternativo, rispetto a petrolio, gas e carbone, attraverso l'utilizzo delle biomasse e lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Delle undici iniziative in campo, sei sono già all'esame della commissione Agricoltura di Montecitorio, presentate da Pdl, Pd, Lega, Udc e Noi Sud, tutte sullo sviluppo della produzione di energia da biomasse, i materiali organici che possono essere utilizzati direttamente come combustibili o trasformati in combustibili solidi, liquidi e gassosi.
La filiera agroenergetica si può realizzare attraverso consorzi e varie forme associative tra gli operatori agricoli, ma ai soggetti pubblici, sottolineano i promotori delle iniziative di legge, è assegnato un ruolo di supporto e di sviluppo, oltre che di consolidamento dell'attività privata. Le amministrazioni pubbliche, per esempio, possono ampliare l'impiego dei biocarburanti di origine agricola garantendone un utilizzo significativo nel trasporto pubblico e per il riscaldamento degli edifici pubblici, come propone la deputata del Pd Giuseppina Servodio.
L'agricoltura, spiega il parlamentare leghista Giampaolo Dozzo, può fornire un contributo significativo alla produzione alternativa di energia, ma anche come 'ambiente ospitante' per impianti eolici e solari, più semplici da collocare nelle aree rurali. Naturalmente, e anche qui le forze politiche parlano con una voce sola, serve l'incentivo fiscale per invogliare ad investire nelle rinnovabili: per questo, in tutte le proposte è previsto che l'energia di origine agricola reimpiegata nell'impresa agricola sia esente da qualunque accisa.
L'altro versante su cui puntano maggioranza e opposizione è quello del risparmio, a cominciare dall'ottimizzazione dei consumi domestici. Dagli anni '90 in poi, dice il senatore del Pd Roberto Della Seta, l'Italia ha smesso di investire in efficienza, facendosi scavalcare da molti Paesi europei, con conseguenze negative sotto il profilo ambientale ed economico.
Da qui la proposta di semplificare le procedure di autorizzazione per l'installazione di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili, prevedere incentivi al consumo per l'acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica, obbligare il gestore della rete elettrica a garantire la capacità della rete stessa di ricevere l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili, considerare gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili alla stregua di strutture di pubblica utilità, esentandoli da forme di tassazione comunale.

Sempre dal Pd, questa volta con il deputato Guglielmo Vaccaro, arriva la proposta di un programma di interventi 'verdi' che coinvolga i due terzi degli edifici pubblici, comprese le sedi istituzionali, le scuole, gli ospedali e gli uffici.
Interventi per il risparmio e l'efficienza energetica che possano ridurre di un terzo la quantità di energia consumata, sviluppando al tempo stesso l'utilizzo di fonti rinnovabili per soddisfare il 30% del fabbisogno energetico. Una soluzione, sottolinea il parlamentare del Pd, che garantirebbe una sostanziosa crescita delle imprese del settore con un aumento degli occupati, valutabile in 300mila posti in più a regime.
Anche il Pdl, con la proposta del deputato Gaetano Nastri, punta al risparmio energetico fra le mura domestiche e negli edifici pubblici. Prevedendo, ad esempio, che sin dalla fase progettuale le nuove costruzioni siano dotate di regolatori ambientali della temperatura per gestire con più raziocinio i consumi. Un obbligo, questo, vincolante per la concessione edilizia o la certificazione di abitabilità ed agibilità degli edifici.
Dal Pd, con la deputata Elisabetta Zamparutti, arriva invece la proposta di una delega al governo per un'imposta sul consumo di combustibili fossili, destinando i proventi alla riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro e ad incentivi per il risparmio energetico negli edifici.”



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