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Editoriale di Paola Ficco (Edizioniambiente) sulla legislazione dei rifiuti

Sul sito http://www.edizioniambiente.it/eda/ bollettino/bolleditorialenew.htm
è comparso il seguente editoriale di Paola Ficco, che riportiamo integralmente:

Settembre 2005, sembra essere questa la data entro la quale il Governo trasmetterà alle Camere i decreti legislativi di riordino della normativa in materia di rifiuti, agendo la “legge delega” sui Testi unici ambientali.
Stante il lavorio e il mormorio in atto, sembra, che quelli sui rifiuti saranno gli unici testi ad essere emanati. Però, sin da ora, sembra, che non potranno essere sussunti in uno solo. Nel frattempo il lavoro del Governo continua: sta per essere pubblicato il decreto legislativo sull’incenerimento e il coincerimento di rifiuti; mentre anche quello sui rifiuti elettrici ed elettronici è stato approvato lo scorso 13 maggio dal Consiglio dei Ministri e ora si avvia al parere del Parlamento e delle Regioni. Sotto il profilo compilatorio, se davvero quanto annunciato saranno Testi unici, tutti
questi nuovi testi, compresi quelli su particolari settori (discariche, veicoli fuori uso, porti: tutti oggetto di apposite procedure d’infrazione comunitarie), dovranno essere ricompresi nelle future stesure.
Diversamente, avremo un rifacimento della sola disciplina generale sui rifiuti e sulle bonifiche. Allora, tecnicamente, il concetto di Testo unico verrebbe, per forza di cose, meno.
Nel frattempo, nulla è sopito rispetto alla “vecchia” legislazione; infatti, sta per essere emanato il nuovo Dm 5 febbraio 1998, il quale, in ossequio alla sentenza Ue 7 ottobre 2004 (C-102/02), introduce le “quantità” massime dei rifiuti non pericolosi che per ciascun tipo possono essere recuperate in forma agevolata. Con l’occasione, vengono dettate nuove regole per la messa in riserva e (finalmente) cambia il test di cessione. Chi non rientrerà nei nuovi parametri recapiterà nel sistema autorizzatorio tradizionale, con un semestre a disposizione per regolarizzare la propria posizione.
Le discariche e la scadenza del 16 luglio 2005 sono un punto assai più che dolente: si va dalla fumosità delle esclusioni dalla caratterizzazione al conferimento di “rifiuti pericolosi-stabili e non reattivi”, mentre la direttiva si esprime in termini di “rifiuti pericolosi-stabili e non reattivi (solidificati-vetrificati)”. Sul punto, ogni Regione e Provincia dice la sua; né si può tacere della qualificazione dei laboratori né del parametro “Doc” per i fanghi biologici, che stante la presenza di inquinanti oltre i limiti previsti, dal 16 luglio 2005 avranno grosse difficoltà di smaltimento.
Infatti, è inipotizzabile trattare tale parametro per farlo rientrare nei limiti. E allora? Circola una bozza di Dm che si prefigge di risolvere qualche problema. Se davvero ci riuscirà quello che stupisce è il tempismo: i problemi esistono dalla data di entrata in vigore del decreto sulle discariche, perché si cerca di risolverli (forse) un attimo prima che l’Italia si trasformi in una enorme emergenza? Forse si sperava che tutto sarebbe stato risolto dai decreti di riordino; peccato che i tempi delle cose quasi mai sono i tempi della politica.

Paola Ficco



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