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Autore: E. Bettanini, L. Schibuola, P. Romagnoni
Collana: CA - 54 - L Aquila 1999
Note:
Nelle analisi ambientali, pur non eliminando la necessità di un corretto approccio sperimentale, i codici di calcolo numerico consentono una determinazione del campo termofluidodinamico fornendo certamente un valido supporto alla ricerca. La validità del metodo è sottolineata dal fatto che possono essere studiate zone non facilmente raggiungibili o strumentabili se non alterando profondamente il campo stesso. La gestione di tali codici richiede innanzitutto una modellizzazione dell’ambiente e quindi una sua discretizzazione: la zona (il volume) esaminato viene cioè suddiviso in un numero finito di celle bi-tridimensionali.
A ciascuna cella vengono quindi applicate le leggi della conservazione della massa, della quantità di moto e dell’energia, che vengono risolte simultaneamente per fornire i valori puntuali, cioè discreti, di velocità, temperatura ed eventualmente della concentrazione di altre specie (vapore d’acqua).
La soluzione di tali equazioni richiede un’opportuna scelta delle condizioni iniziali e di quelle al contorno del volume analizzato.
L’impiego di questi codici di Computer Fluid Dynamics (CFD) fornisce giocoforza una soluzione approssimata. Scopo di questo lavoro è valutare le possibilità applicative di questo strumento di calcolo nell’analisi del campo termico e fluidodinamico che si realizza in un ambiente in presenza di diverse tipologie di impianto.
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