Introduzione

Introduzione

Perché un prodotto sia definito "buono" dal punto di vista ambientale non è sufficiente che il suo utilizzo non crei inquinamento o ne crei in misura minore rispetto ad altri, ma è necessario che anche il suo processo produttivo non comporti impatti sull'ambiente.

Il necessario approfondimento a questi requisiti viene sviluppato in questa sezione del sito, in cui sono analizzati tutti gli aspetti relativi alla filiera produttiva dei biocombustibili liquidi, a partire dall'attività agricola di produzione dei semi per arrivare poi alle tecniche di estrazione e lavorazione dell'olio e infine alle metodologie di produzione del biodiesel. Si valuteranno gli aspetti che possono in qualche maniera influenzare l'ambiente, sia per quanto riguarda il consumo di risorse fossili (non rinnovabili) sia per quanto riguarda l'emissione di sostanze inquinanti.

Nello specifico, per poter affermare che il biodiesel è più o meno inquinante di altri combustibili, è necessario studiare il suo intero ciclo di vita.

Nel corso di vari studi e attività di ricerca il Comitato Termotecnico Italiano ha affrontato più volte l'analisi del ciclo di vita del biodiesel e di altri biocombustibili, inoltre, a livello internazionale esistono numerosissimi studi che consentono di avere un quadro abbastanza preciso sull'argomento.

Nel corso di vari studi e attività di ricerca il Comitato Termotecnico Italiano ha affrontato più volte l'analisi del ciclo di vita del biodiesel e di altri biocombustibili; esistono inoltre, a livello internazionale, numerosissimi studi che consentono di avere un quadro abbastanza preciso sull'argomento.

Nelle pagine seguenti vengono riproposti per la maggior parte i risultati di uno studio eseguito dal CTI nell'ambito del progetto Biofit (Fair-CT98-3832) e sono trattati gli aspetti energetico-ambientali generali derivati dell'analisi del ciclo di vita delle seguenti fasi della catena del biodiesel:

I risultati finali dello studio sono poi riassunti in un bilancio generale finale che coinvolge anche il gasolio, di cui il biodiesel rappresenta un valido sostituto.

L'impatto che il biocombustibile ha come sorgente di gas serra (effetto serra), è stato analizzato a parte, in una sezione dedicata, in quanto si tratta di un problema focale in ogni discussione ambientale.

Vengono approfonditi inoltre aspetti quali la biodegradabilità e gli aspetti tossicologici del biodiesel, che non sembrano avere sufficiente diffusione.

Nello specifico, sono stati raccolti, per ogni fase produttiva, dati bibliografici relativi al consumo di risorse energetiche, mezzi, infrastrutture e alle emissioni dei principali inquinanti in funzione del loro effetto sull'ambiente e/o sull'uomo:

Inquinanti

Impatti

Anidride carbonica, fossile (CO2)

Effetto serra

Composti organici volatili non metanici (NM-VOC)

Smog fotochimico, effetto serra

Diossido di zolfo (SO2)

Acidificazione

Metano (CH4)

Effetto serra

Monossido di carbonio (CO)

Effetto serra

Ossidi di azoto (NOx)

Smog fotochimico, acidificazione, irritante

Particolato Totale (PM)

Effetti dannosi sull'uomo

Protossido di azoto (N2O)

Effetti dannosi per la fascia di ozono ed effetto serra

I risultati dello studio sono basati su particolari assunzioni di partenza, comuni a tutti i partecipanti al progetto, che possono modificare in modo più o meno rilevante i valori finali rispetto ad altri studi similari.

Lo studio è stata effettuato impostando una vera e propria Analisi del Ciclo di Vita o Life Cycle Analysis (di seguito brevemente descritto) secondo le regole fissate dagli standard della serie UNI EN ISO 14040.

Life Cycle Analysis - LCA

Come è ormai noto a tutti coloro che si occupano di tematiche ambientali, l'analisi del ciclo di vita (identificata in genere con l'acronimo LCA - Life Cycle Analysis) è un nuovo potente strumento di analisi ambientale e di supporto alle scelte e decisioni nel campo della pianificazione e delle politiche ambientali.

Secondo la definizione, la LCA è una tecnica per la valutazione, attraverso l'analisi dell'intero ciclo di vita (dalla culla alla tomba), degli aspetti energetico-ambientali e dei potenziali impatti associati con un prodotto, un processo, un'attività.

Detta valutazione comprende quindi la quantificazione degli impatti lungo tutta la catena, dall'estrazione ed il trattamento delle materie prime, alla fabbricazione, al trasporto, alla distribuzione, all'uso, al ri-uso, al riciclo, allo smaltimento finale.

Tale valutazione avviene tramite :

  1. la definizione degli scopi, dell'unità funzionale e dei limiti/confini del sistema da analizzare
  2. la redazione di un inventario (inventory) dei più significativi "input" ed "output" del sistema;
  3. la misura degli impatti ambientali associati con tali "input" ed "output";
  4. l'interpretazione dei risultati dell'inventory e delle fasi di impatto in relazione agli obiettivi dello studio.

Nonostante possa apparire banale, il primo punto è di fondamentale importanza in quanto lo scopo dello studio e i confini temporali, geografici e tecnici del sistema analizzato, se ben individuati, consentono di non disperdere energie e risorse e di arrivare al risultato finale nel modo ottimale. In questa fase vengono definiti, mediante assunzioni dettate dall'esperienza e/o dallo scopo ultimo del lavoro, tutti quegli elementi che concorrono all'individuazione del sistema da studiare. Viene inoltre definita l'unità funzionale a cui fare riferimento: essa non è altro che l'unità base da utilizzare in tutte le fasi successive per la conversione dei valori in un'unica unità.

Il secondo punto costituisce la fase più dispendiosa dell'intero studio in termini di tempo, in quanto comporta la suddivisione del sistema considerato in tante "unità di processo" quante sono le differenti fasi della catena studiata e l'individuazione, per ognuna di queste unità, degli input (risorse energetiche, materiali, mezzi, ecc.) e degli output (prodotti, residui, rifiuti, sottoprodotti, emissioni, ecc) in modo da pareggiare tutti i bilanci di massa e di energia dell'intero sistema.

Una volta individuati tutti gli elementi del sistema e raccolti i dati corrispondenti si passa alla loro elaborazione ed aggregazione in modo da poter misurare gli impatti ambientali: effetto serra, acidificazione, eutrofizzazione, effetto sulla fascia di ozono, ecc.

La fase conclusiva dell'analisi è quella dell'interpretazione dei risultati e degli impatti. E' questo un passo molto delicato, nel quale si palesa la bontà o meno delle scelte iniziali (impostazione del sistema e dei suoi confini e individuazione degli scopi).

Ulteriori chiarimenti e spiegazioni relative alla metodologia applicata dal CTI sono descritte nel testo.



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